Trieste e Gorizia tessuto imprenditoriale con notevoli similitudini
5 Febbraio 2018 | Di Venezia Giulia Economica |
Al 31 dicembre 2017 le unità locali iscritte nel Registro camerale erano complessivamente 34.594
Lo stock complessivo di attività imprenditoriali della Venezia Giulia – in termini di unità locali – constava al 30 settembre del 2017 di 34.773 unità registrate delle quali 30.651 attive. Il tasso di attività, dato dal rapporto tra unità locali attive e registrate, risultava pertanto dell’88,1%.
Limitando l’analisi alle sole unità locali attive la disaggregazione fra i diversi settori economici evidenzia la netta prevalenza del Commercio (27,5%, e 17,1% in particolare il commercio al dettaglio), seguito dalle Costruzioni (14,9%), dai Servizi di alloggio e ristorazione (11,6%) e dal comparto manifatturiero (8,3%). Il settore primario conta per il 5,6%, il secondario per il 23,9%, il terziario infine per il 70,3%. La composizione della struttura imprenditoriale delle due province presenta notevoli similitudini anche se a Gorizia è attribuibile un maggiore peso del settore primario (10,2% rispetto al 5,6% di Trieste) mentre a Trieste risulta una più elevata concentrazione di imprese di servizi.
I dati più recenti disponibili sul valore aggiunto, ovvero l’incremento del valore che le imprese dei diversi settori apportano con l’impiego dei propri fattori produttivi al valore dei beni e dei servizi ricevuti da altri settori, risalgono al 2014. Le stime elaborate dall’Istituto Tagliacarne, nella configurazione al costo dei fattori, assegnavano alla Venezia Giulia un valore aggiunto di oltre 6.355 milioni di euro, attribuibili in particolare per il 22,7% al settore dell’Industria, per il 18,7% ai Servizi alle imprese, per il 12,1% ai Trasporti e spedizioni e per il 10,6% al Commercio. Si tratta, peraltro, di stime per difetto se si considera che un 7,4% viene assegnato all’Artigianato e un 2,8% alle Cooperative, categorie che naturalmente annoverano imprese operanti in settori disparati di attività economica.