Serbia-Friuli Venezia Giulia: Nuove opportunità economiche per le imprese regionali
27 Giugno 2018 | Di Venezia Giulia Economica |
Primo incontro di una serie pianificata a livello nazionale
Crescente ruolo e opportunità per Trieste e il Fvg
Presentare le condizioni per stabilire rapporti commerciali e imprenditoriali con il mercato serbo, i vantaggi per investire nel Paese e le opportunità di accordi con aziende serbe diretti alla produzione congiunta e all’esportazione verso mercati terzi. Questi alcuni dei principali temi trattati questa mattina nella sede di Trieste della Camera di Commercio Venezia Giulia nel corso del convegno dedicato alle nuove opportunità economiche esistenti tra la Serbia, il Friuli Venezia Giulia e l’Italia in generale.
Si tratta del primo incontro di una serie pianificata da tenersi entro la fine dell’anno, anche in altre regioni italiane, dal titolo “Nuove opportunità per le aziende delle Regioni italiane”. Di fatto, la Serbia offre alle aziende italiane l’opportunità di trovare partner d’affari nel Paese, di espandere la loro produzione e collocare i loro prodotti nei mercati verso i quali l’esportazione dalla Serbia è più favorevole e più competitiva rispetto a qualsiasi Paese Unione Europea, con il sostegno finanziario delle proprie istituzioni e quello dello Stato Serbo. I più importanti mercati d’esportazione delle aziende italiane operanti in Serbia sono: Federazione Russa, Polonia, Turchia, Stati Uniti, Giappone, Australia e le economie dei Balcani Occidentali.
<Secondo gli ultimi dati dell’Istituto nazionale di statistica della Serbia, il commercio estero totale della Serbia nel periodo gennaio-agosto 2017 è stato pari a 22,4 miliardi di euro – un aumento del 13,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le esportazioni sono aumentate del 13,4%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a 9,89 miliardi di euro, mentre le importazioni sono cresciute del 13,1%, a 12,5 miliardi di euro>: Antonio Paoletti in apertura di evento ha inteso citare questi numeri a conferma dell’interesse e dei rapporti esistenti e che possono trovare nuovo e ampio sviluppo. <Rapporti – ha ricordato Paoletti – che hanno inoltre portato l’anno scorso alla decisione di ospitare presso la Camera della Venezia Giulia l’Ufficio di rappresentanza della Camera per l’Economia di Serbia in Italia. Con tale passo, nella consapevolezza anche del ruolo che la Serbia ha assunto nel processo di allargamento dell’Unione Europea, si intende instaurare una collaborazione ancor più intensa ed efficace a favore delle nostre imprese, creando nuovi scenari di sviluppo di relazioni istituzionali ed economiche, che potranno tradursi in progetti (soprattutto su fondi comunitari) che investiranno settori e tematiche di interesse reciproco e prioritario>.
La comunità serba ha un forte peso a Trieste. Lo ha confermato nel suo intervento di saluto il Sindaco della città, Roberto Dipiazza e anche per la Serbia <questo momento magico vissuto dalla città, con le opportunità esistente in Porto Vecchio e non solo, sono delle grandi occasioni per accrescere anche le nostre relazioni economiche>.
<Malgrado l’Italia sia uno dei partner economici più importanti della Serbia e numerose aziende già vi operino con successo, pensiamo che il potenziale offerto della Serbia in quanto destinazione d’affari, non sia sufficientemente conosciuto. E’ interesse reciproco dei rispettivi Paesi utilizzare al meglio questa opportunità: la Serbia è in grado di attrarre investimenti di alta qualità provenienti dall’Italia e le aziende italiane possono espandere le loro attività nel quadro di un processo di internazionalizzazione verso il mercato Serbo, la più grande economia della regione. La Serbia può costituire un’efficace bacino per l’espansione verso i Balcani Occidentali – un mercato con 18 milioni di consumatori, e una zona di accordi di libero scambio in grado di assicurare l’assenza di dazi ai produttori o esportazioni più favorevoli dalla Serbia verso mercati di più di un miliardo di consumatori nel mondo> commenta Marko Čadež, presidente della Camera di Commercio e Industria della Serbia.
Sulla base di un recente studio pubblicato dall’azienda di rating e revisione Ernst&Young, la Serbia risulta tra le prime 15 destinazioni di investimento in Europa per numero di FDI (Foreing Direct Investment). Un recente report del British Financial Times del 2016, indica come la Serbia abbia attratto investimenti per 12 volte in più di quanto non ci si possa aspettare da un’economia delle sue dimensioni, come da misura del tasso del PIL, che mette la Serbia al primo posto nel mondo in base all’FT global greenfield foreign direct investment index. <Siamo anche i primi – ha concluso Čadež – nel report dell’IBM Global Locations Trends 2017, in base al numero di nuovi posti di lavoro (per milione di abitanti) creati grazie agli investimenti diretti stranieri, ed Ernst&Young ci ha recentemente messo tra gli Stati in Europa più vantaggiosi per gli investimenti diretti stranieri in campo industriale>.
Su come operare in Serbia, opportunità per le imprese italiane in alcuni settori strategici sono intervenute Jelena Jovanovic, direttore per le relazioni economiche internazionali Camera di Commercio e Industria della Serbia e Nevena Jovanovic, Consulente investimenti strategici RAS, Agenzia di Sviluppo Serbia Finanza e assicurazioni nei processi di internazionalizzazione nel mercato serbo il titolo dell’intervento di Michele Cirieco, Head of ISC Life in the Austria, CEE & Russia Region Assicurazioni Generali. Sugli Strumenti agevolativi, finanziari e assicurativi a supporto delle aziende regionali per operare in Serbia sono intervenuti Eros Goi, Direttore Generale, Finest SpA Alberto Castronovo, Servizio Relazioni Esterne, SIMEST SpA Lorenza Chiampo, Responsabile FVG, SACE SpA, mentre di Supporto all’internazionalizzazione delle aziende italiane e il sistema bancario in Serbia ha parlato Andrea Venuti, Gestore Imprese Filiale di Trieste, Banca Intesa San Paolo. Le conclusioni sono state svolte da Milan Vranic, Direttore in Italia Camera di Commercio e Industria della Serbia.