REDDITO DELLE FAMIGLIE: NEL TRIVENETO TRIESTE SECONDA SOLO A BOLZANO – SEGNALI DI RECUPERO PER LA PROVINCIA DI GORIZIA
10 Gennaio 2024 | Di Venezia Giulia Economica |
Reddito delle famiglie: diminuisce la distanza tra il Sud e il resto d’Italia in 4 anni. Dall’analisi fornita dall’Istituto Tagliacarne è Caserta la prima città per crescita con un +14,2% tra il 2019 e il 2022, mentre Milano resta la provincia più ricca con 32.855 euro per abitante. Secondo quanto indicato dal Tagliacarne il “Mezzogiorno ha allungato il passo più del resto d’Italia nel post Covid, mettendo a segno nel periodo considerato un incremento del reddito familiare in termini monetari – al lordo degli effetti inflattivi – del 9,1% contro il +8,3% dell’Italia nord-occidentale, il +7,7% del Nord Est e il +7,3% dell’Italia centrale”.
“L’analisi del reddito disponibile a prezzi correnti restituisce l’immagine del Paese meno diseguale rispetto alla geografia del Pil. Più in generale, sembra che la nostra economia si stia articolando secondo direttrici che in tanti casi saltano la tradizionale dicotomia Nord-Sud”, ha affermato Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro Studi Tagliacarne.
La geografia del reddito disponibile delle famiglie nella Venezia Giulia fa segnare andamenti molto divergenti tra le due realtà di Trieste e di Gorizia. In termini di redditi pro-capite Trieste ha un valore che è di circa il 20% superiore al dato medio nazionale, collocandosi al quinto posto della relativa graduatoria e scalando ben 5 posizioni rispetto al valore del 2019, mentre Gorizia è al sessantunesimo posto con un reddito pro capite inferiore del 7% al dato nazionale e perdendo invece ben otto posizioni tra il 2019 e il 2022. Nel triveneto Trieste è seconda solo a Bolzano (la seconda in Italia) per reddito pro-capite, Gorizia invece, nella pattuglia delle province delle tre Venezie, precede solo Rovigo che si colloca in settantesima posizione. Questi risultati sono anche il frutto di una diversa velocità di crescita dei redditi familiari che nel periodo post-Covid sono aumentati del 12,5% in termini monetari a Trieste, oltre 4 punti in più della media nazionale, mentre la crescita a Gorizia è stata del 4,9%, praticamente la metà del dato nazionale che colloca la provincia al 100.o posto per tassi di incremento del reddito disponibile tra il 2019 e il 2022. Indubbiamente questo è il frutto anche del differente spessore produttivo delle due province, come ci dicono i dati del valore aggiunto pro-capite, che a Trieste è di circa il 21% in più rispetto al dato medio nazionale, mentre a Gorizia è di circa l’8% più basso del valore nazionale, non solo, ma mentre Trieste negli anni del post Covid è cresciuta dell’8,1% in termini di prodotto (ossia 2,3 punti di più del dato medio nazionale) la variazione di Gorizia nello stesso periodo, pur facendo comunque segnare un incremento del 7,8% (ossia 2 punti in più del dato nazionale) non è stata sufficiente a segnare una decisa inversione di tendenza.
“Gorizia fa fatica a recuperare – commenta il presidente della Camera di commercio Venezia Giulia, Antonio Paoletti – quanto perduto negli ultimi decenni. È necessario far confluire sulla città progetti di investimento e risorse a supporto, capaci di dare ulteriore linfa alla lenta ripresa in atto. Sono necessari impegni strutturali che superino il 2025 della Capitale europea della cultura, con una visione di lungo termine ben più ampia. Per quanto riguarda Trieste anche questo dato conferma la bontà del lavoro svolto negli anni che ha portato a un miglioramento generale di tutti gli indici economici. Un percorso che ha visto il sostegno e la condivisione delle Istituzioni in un ottimo clima di collaborazione”.
Che il tema sia legato molto alla crescita della base produttiva provinciale di Gorizia ne è una conferma l’elevata presenza nei redditi delle famiglie delle prestazioni sociali, che incidono per il 46% sul reddito disponibile ponendo la provincia al primo posto nel Triveneto quanto a peso percentuale di questa posta.“ L’economia della provincia di Gorizia è fortemente influenzata dallo strutturale andamento discontinuo della cantieristica, che fa della provincia la prima in Italia per incidenza della cantieristica sul valore aggiunto. Ma cogliamo segnali di recupero – afferma Esposito – in particolare per quanto riguarda la dinamica recente dei servizi: tra il 2022 e il 2021 l’incremento del valore aggiunto dei servizi di base (quali turismo e trasporti) è stato dell’11%, doppio rispetto al tasso d’incremento medio nazionale (5,8%). E anche in previsione degli eventi che interesseranno i prossimi anni questo induce ad essere fiduciosi sulla conseguente futura crescita dei redditi delle famiglie”.