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Venezia Giulia Economica - Pagina 62 di 67 - CCIAA della Venezia Giulia

Ufficio Ambiente

25 Maggio 2018 | Di |

Rottami metallici: dal 15 giugno obbligo d’iscrizione all’Albo

Dal prossimo 15 giugno gli operatori che si occupano di raccolta e del trasporto di rottami metallici dovranno iscriversi all’Albo nazionale dei gestori ambientali nella nuova categoria 4bis (istituita con Deliberazione n. 2 del 24 aprile 2018). Il provvedimento aggiunge un nuovo tassello al processo di regolamentazione dell’attività di raccolta e trasporto dei rottami di cui all’articolo 1, commi 123 e 124 della legge 4 agosto 2017.

Si completano così gli adempimenti introdotti per permettere ai raccoglitori in forma ambulante di regolarizzare la propria attività.

A partire da giugno prossimo, quindi, potrà essere trasportato regolarmente il “ferro vecchio” raccolto ai bordi delle strade e in cantine polverose o i rottami prodotti da piccole manifatture senza rischiare sanzioni salate e un’accusa di gestione illecita di rifiuti per non essere iscritto all’Albo nazionale gestori ambientali.

Gli operatori, che usufruiranno di modalità semplificate di iscrizione, dovranno essere iscritti al registro imprese o al repertorio economico amministrativo e dovranno soddisfare i requisiti generali necessari per l’iscrizione all’Albo gestori ambientali, previsti all’articolo 10 del dm 120 del 2014. Andrà inoltre dimostrata la disponibilità di un veicolo o non più di due veicoli immatricolati ad uso proprio, la cui portata utile non superi complessivamente le 3,5 tonnellate. Le imprese iscritte potranno trasportare un quantitativo annuo non superiore alle 400 tonnellate.

Michele Bossi

Reti d’imprese: nuovo impulso

25 Maggio 2018 | Di |

Un servizio di consulenza gratuita a disposizione anche nella sede di Gorizia

Sono passati diversi anni dalla costituzione della prima rete d’imprese. Ad oggi, a livello nazionale, sono 28.902 le imprese coinvolte, dall’edilizia alla sanità, dal tessile alle nuove tecnologie.

Uno degli obiettivi del sistema camerale è quello di dare impulso alla diffusione dei contratti di rete, che ritiene sia una delle più efficaci risposte di programmazione per aumentare la competitività delle aziende e superare la frammentazione del tessuto imprenditoriale. Questo obiettivo lo persegue potenziando la sensibilizzazione e l’assistenza tecnica. Uno strumento è la piattaforma, articolata ma di semplice lettura, per capire cosa è una rete d’impresa, a cosa serve e come si fa per crearne una, che si chiama www.contrattidirete.registroimprese.it e offre a imprese, associazioni, professionisti e Istituzioni gli strumenti utili e i suggerimenti per valutare la costituzione di una nuova rete ed evitare errori prima di iniziare il percorso che porta alla realizzazione di un contratto. L’altro strumento è l’attività di consulenza personalizzata gratuita, che la Camera di Commercio Venezia Giulia nella sua sede di Gorizia, mette a disposizione delle imprese che necessitano di assistenza:

– sulla normativa di riferimento sui contratti di rete;

– sulle procedure per la formalizzazione di un contrattodi rete;

– sulla valutazione dell’impatto del progetto comune di rete relativamente agli aspetti contabili, fiscali, gestione del lavoro e amministrativi.

Il servizio di assistenza personalizzata gratuita sarà erogato presso la sede camerale di Gorizia in via Crispi 10. Per informazioni: Servizio Promozione – Internazionalizzazione – 0481 384283 – maria.brunelli@vg.camcom.it

Serena Storni

 

 

“Latte: Elemento fondamentale della nutrizione”

25 Maggio 2018 | Di |

Madriz:<Non un alimento qualunque bensì il nostro primo nutrimento spiegato ai giovani>

 Latte e scuole protagonisti questa mattina in Camera di Commercio, a Trieste, per il primo appuntamento delle iniziative del programma “Latte nelle scuole” promosso dai Ministero delle Politiche agrarie, alimentari e forestali,  in collaborazione con l’Unioncamere, le Camere di commercio e il CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria): il programma in Friuli Venezia Giulia – realizzato dalla Camera di Commercio Venezia Giula – si concluderà con l’iniziativa finale del 31 maggio presso la Villa Codelli di Mossa, dove è prevista la partecipazione di oltre 400 studenti.

 

Oltre un centinaio di studenti degli istituti Ad Formandum di Trieste,  Tecnico Agrario “Giovanni Brignoli” di Gradisca (era presente la sezione monfalconese) e Istituto di istruzione superiore “Sandro Pertini”, sempre di Monfalcone, hanno preso parte a questa mattinata dedicata al latte e alle sue caratteristiche che lo rendono un alimento di fondamentale importanza per la salute.  <Il latte – ha detto il vicepresidente della Camera di Commercio Venezia Giulia, Gianluca Madriz, nel suo saluto introduttivo –  non è un alimento qualunque bensì il nostro primo nutrimento, quello che ci fa crescere e ci prepara alla vita. Negli ultimi anni – invece – il consumo di latte e latticini è diminuito, e l’iniziativa di oggi rientra nelle attività finalizzate a contrastare questa tendenza, incentivando già in età infantile le buone consuetudini alimentari. Oggi abbiamo voluto fornire informazioni utili per il corretto consumo di latte e dei suoi derivati, avvalorate da basi scientifiche, concentrandosi sulla sua importanza per la salute e sulla garanzie di sicurezza e di qualità>.

Si tratta di un vero percorso di educazione alimentare, che intende sensibilizzare sull’importanza del latte nella nostra alimentazione, sulla sua provenienza e su come viene prodotto, anche attraverso le testimonianze di chi ci lavora: produttori, aziende, enti, associazioni e nutrizionisti.

Il latte, infatti, non è solo un alimento sano che non dovrebbe mai mancare sulle nostre tavole, ma è anche un motore importante dell’economia che va valorizzato, sostenendo allevatori e produttori – che hanno un ruolo significativo anche per lo sviluppo rurale – e più in generale tutta la filiera del latte e dei latticini. Il nostro Paese – e il nostro territorio in particolare –  ha delle produzioni di assoluta eccellenza che vanno aiutate a crescere anche aumentando la consapevolezza nei consumatori.

 

Di seguito le sintesi degli interventi che sono stati realizzati nel corso della mattinata moderata dal giornalista Giuseppe Cordioli.

 

IL MARCHIO ACQUA PER LA VALORIZZAZIONE DELLA FILIERA LATTIERO CASEARIA

dott.ssa Elena Pozzi

ERSA

L’intervento ha riguardato la presentazione del marchio di qualità regionale AQUA-AGRICOLTURA, QUALITA’, AMBIENTE, regime di certificazione nato con la legge regionale n. 21/2002, che ha visto il suo sviluppo a partire dall’anno 2012. Dopo una panoramica delle caratteristiche del marchio e dell’impianto normativo a supporto, sono state illustrate le filiere certificate, tra le quali quella del latte, con l’illustrazione dell’esperienza dell’ERSA nella gestione di questo strumento di valorizzazione del comparto agricolo.

 

VALORI NUTRIZIONALI DEL LATTE E DERIVATI

dott.ssa Martina Castaldo

Dietista

CREA

Il Programma “Latte nelle Scuole”, finanziato dall’Unione Europea e realizzato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, è nato col fine di promuovere l’adozione di corrette abitudini alimentari in età infantile tramite la distribuzione di latte vaccino e derivati (yogurt e formaggi) agli allievi delle scuole primarie aderenti al progetto sul territorio nazionale.

Il latte vaccino è un alimento che, in poche chilocalorie, fornisce acqua, proteine ad alto valore biologico, zuccheri e grassi in quantità equilibrata, vitamine e minerali, tra cui il calcio. I prodotti lattiero-caseari sono considerati alimenti funzionali poiché è in grado di migliorare lo stato di benessere della persona e ridurre il rischio di malattie. Nonostante l’importanza di inserire il latte in un’alimentazione varia ed equilibrata, i dati italiani mostrano che il suo consumo è nettamente in calo e al di sotto di quanto raccomandato dalle istituzioni scientifiche accreditate.

 

LE FILIERE DEL LATTE

dott.ssa Elsa Bigai

Filiera lattiero casearia del Consorzio Agrario Friuli Venezia Giulia, Produzione Latte anno 2017

La nostra Filiera

Aziende socie conferitrici latte 121 (14% del FVG) e Latte conferito 260.000 q.li (11 % del FVG) di cui 137.000 q.li prodotto da 42 aziende socie certificate AQuA e 110.000 q.li da 60 aziende socie certificate “di solo PRI”

Nel nostro caseificio di Venzone nel 2017 il latte lavorato è stato pari a 33.250 q.li di cui il 50% certificato AQUA-PRI con produzione di:

4.000 q.li pari a circa 64.000 forme di formaggi stagionati: Montasio DOP, Montasio DOP AQUA-PRI, Latteria e Latteria AQUA-PRI, inoltre 90 q.li di formaggi freschi e 170 q.li di gelato artigianale

La nostra Distribuzione

GDO 50% (Coop Alleanza 3.0, Aspiag Service srl – Despar Tribù, Brendolan Alimentari, Carrefour, Centri Commerciali e Ipermercati Conad, Mercator, Pam Panorama, Unicomm, Vivo Friuli, Spak Supermercati) PRIVATE LABEL 15% (Mercati anglosassoni), HORECA 15% e PICCOLA DISTRIBUZIONE 20%

 

LE CONTRAFFAZIONI

prof. avv. Marcello M. Fracanzani   

Componente Osservatorio sulla Criminalità nell’Agricoltura e sul Sistema Agroalimentare

Se oggi abbiamo problemi di adulterazione del latte è perché evidentemente c’è domanda di latte ed economicamente “conviene” investire nella sua adulterazione e smercio, piuttosto che aumentarne la quantità e qualità.

Da una sommaria indagine e senza pretesa di esaustività, possiamo indicare due principali filoni di adulterazione.

  1. a) da una parte, vi è l’adulterazione che serve a mantenere conservato e puro il latte prodotto con scarsa attenzione o con scadenti strutture sotto il profilo igienico sanitario, ovvero con alimentazione a basso costo e, normalmente, fuori legge che viene reperita in mercati paralleli, tendenzialmente da piccoli produttori che hanno un solo cliente (monopsonio);
  2. b) dall’altra, vi è l’adulterazione che serve ad aumentare la qualità di latte di una certa zona geografica tipica, per esempio quella delle “vacche rosse” per il parmigiano reggiano, piuttosto che del grana padano. In questo caso, il latte è “adulterato” non tanto con rettificazione chimica, ma solo sulla sua orginarietà, possiamo dire, sulla sua Identità, viene così “nobilitato” per aumentarne il valore.

Le due varianti possono anche combinarsi.

 

TRADIZIONI ED ECCELLENZE DI UN TERRITORIO DI CONFINE

prof. Giorgio Rizzatto

Accademia Italiana della Cucina – Delegazione di Gorizia

L’alimentazione degli animali influisce notevolmente sulle caratteristiche del latte e, quindi, sulla qualità del formaggio, suo principale derivato. Le produzioni si rifanno a tradizioni secolari, legate a un mondo, soprattutto montano, purtroppo in buona parte scomparso. Se il Montasio è la Dop più conosciuta, la nostra regione è ricca di tanti altri formaggi, anche poco noti: il salato d’Asìno; i carsolini Jamar, affinato in grotta, e Monte Re, da salvare dalla possibile scomparsa; il Fossa di Cormons; il Frant, miscela di recupero, duttile in cucina e base di stuzzicanti innovazioni; il Liptauer, di tradizione asburgica, ottimo per il fuori pasto e molto diffuso nel territorio giuliano.

 

 

 

 

 

Porto di Monfalcone: avviate le attività di dragaggio

25 Maggio 2018 | Di |

Lavori di manutenzione dei fondali della banchina e del bacino di evoluzione di Portorosega

Con l’arrivo della seconda draga entrata in funzione da qualche giorno, l’Azienda Speciale per il porto di Monfalcone ha avviato a pieno regime le attività di dragaggio finalizzate al ripristino del tirante d’acqua della banchina di Portorosega e del suo bacino di evoluzione, a vantaggio di una maggiore e più ampia fruibilità degli approdi alle navi di pescaggio massimo consentito.

I lavori di manutenzione dei fondali della banchina del porto di Monfalcone hanno un valore complessivo di 1,2 milioni di euro, la loro progettazione è stata avviata nel corso del 2015, mentre le procedure di gara per l’affidamento dei lavori si sono concluse nel 2017 con l’affidamento dell’appalto all’impresa Polese S.p.A. di Sacile (PN) per un importo complessivo pari a euro 907.936,38.

L’intervento manutentivo inerisce i primi 465 m di banchina (lato Monfalcone), da riportare alla quota di imbasamento della stessa pari a 7,90 m sotto il livello del mare, unitamente ad ulteriori circa 600 m di banchina (lato TS) e al bacino di evoluzione, da rettificare alla quota di 11,70 m sotto il livello del mare.

Negli scorsi mesi si sono concluse le attività inerenti gli approdi n. 1, 2 e 3 e la bonifica bellica del fondale, attività propedeutiche all’avvio delle attività di dragaggio che si protrarrà per circa 2 mesi. I lavori di manutenzione si svolgeranno in continuità con le operazioni commerciali portuali, garantendo alle stesse la priorità nell’utilizzo della banchina di Portorosega e, conseguentemente, dovranno garantire la necessaria flessibilità in funzione della disponibilità degli accosti e delle condizioni meteorologiche. Le attività di dragaggio prevedono l’asportazione di circa 60.000 metri cubi di materiale che verrà successivamente riposizionato all’interno dell’ambito portuale, a ridosso della diga foranea.

Per garantire la salvaguardia dell’ambiente marino ed evitare la dispersione di sedimenti, verranno utilizzate speciali panne galleggianti a delimitazione delle aree interessate dalle operazioni di dragaggio, con il continuo monitoraggio in corso d’opera dello specchio acqueo interessato dai lavori per verificare il rispetto dei limiti di torbidità.

«L’intervento, ideato e diretto con caparbietà dall’Azienda Speciale per il porto di Monfalcone – afferma il presidente Gianluca Madriz, con la collaborazione del Provveditorato Interregionale per le opere pubbliche del Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia – Sede Coordinata di Trieste, quale soluzione concreta alle richieste degli operatori portuali tese a disporre di un maggior tirante d’acqua, prosegue nella linea d’intervento infrastrutturale delineata dal Sistema Camerale per promuovere lo sviluppo dello scalo isontino quale volano di crescita per l’intera economia regionale».

Sergio Signore

Le imprese presenti nella Venezia Giulia

25 Maggio 2018 | Di |

FOCUS ARTIGIANATO

Al 31 marzo 2018 le imprese artigiane registrate nelle province di Trieste e di Gorizia erano complessivamente 7.002 (delle quali 6.975 attive). Nel corso del primo trimestre dell’anno le nuove iscritte sono state 170 a fronte di 196 cessazioni (il concetto di iscrizione e cessazione è in questo ambito riferito alla condizione artigiana e non necessariamente a quella di impresa).

E’ interessante confrontare, per il periodo 2012-2017, l’andamento dei tassi di natalità e di mortalità del comparto artigiano nella Venezia Giulia e in Italia. I grafici evidenziano che sotto l’aspetto della natalità la Venezia Giulia è caratterizzata da un dinamismo nettamente superiore ai dati nazionali, con tassi sempre superiori al 7% ad eccezione del 2016. Anche il tasso di mortalità risulta, salvo che nel 2013-14, più alto di quello nazionale con un picco negativo nel 2012. Solo nel 2013 la natalità ha superato la mortalità nella Venezia Giulia mentre i saldi nazionali si sono dimostrati sempre pesantemente negativi. Le province giuliane, dunque, nel complesso mostrano un turnover molto più marcato rispetto all’Italia.

La diminuzione dello stock di imprese è però solo un aspetto delle tendenze in atto. Il confronto delle situazioni alla fine del 2012 e del 2017, infatti, evidenzia anche un mutamento nella composizione del comparto artigiano. Nel quinquennio sono aumentate in particolare attività quali Altri lavori di completamento e di finitura degli edifici (+169), Pulizia generale (non specializzata) di edifici (+71), Attività di servizi per la persona non classificati altrove (tatuatori e piercing, +45), Cura e manutenzione del paesaggio (giardinieri, +35). Performance negative invece si possono riscontrare nei settori delle Costruzioni di edifici residenziali e non (-121), Trasporto di merci su strada (-78), Completamento e finitura di edifici (-60), Installazione di impianti elettrici (-50). Si tratta peraltro di tendenze riscontrabili, nelle grandi linee, anche nel resto del Paese.

Roberto Zavan

 

 

 

Le cessazioni diminuiscono più che nel resto della Penisola

25 Maggio 2018 | Di |

Nel primo trimestre del 2018 le nuove iscrizioni di imprese nelle province di Trieste e Gorizia sono state nel complesso 524 che vanno a contrapporsi a 683 cessazioni (621 al netto delle cancellazioni d’ufficio). Le imprese registrate al 31 marzo 2018 risultavano 26.453 delle quali 22.852 attive.

I dati rilevati nel corrispondente periodo del 2017 evidenziavano 558 iscrizioni e 666 cessazioni (658 non d’ufficio). La variazione di iscrizioni tra i due periodi ha dunque segnato un decremento del 6,1%, più accentuato rispetto alla tendenza nazionale (-2,1%). Il dato è peraltro in gran parte compensato dalla diminuzione riscontrata nelle cessazioni non d‘ufficio (-5,6%) da confrontare con il -2,4% nazionale.

La riclassificazione secondo settore di attività delle nuove iscrizioni mostra naturalmente una prevalenza (27,5%) delle Imprese non classificate, sussiste di fatto normalmente un lasso di tempo tra la registrazione di un’impresa e l’inizio dell’attività e assegnazione a un dato settore, risulta rilevante la quota di imprese iscritte nei settori delle Costruzioni (16,8%), spesso si tratta comunque di imprese individuali o comunque poco strutturate, e del Commercio (13,2%); a seguire il 7,8% di Altre attività (tutte di servizi) e le Attività di alloggio e ristorazione (7,6%) che fanno seguito alle ottime prospettive offerte dai crescenti flussi turistici.

Diversa risulta ovviamente la ripartizione delle cessazioni in quanto riguardano per la gran parte imprese che avevano già ricevuto una classificazione. Le non classificate in questo aggregato sono dunque residuali; il Commercio copre oltre un quarto delle cessate (27,7%), le Costruzioni il 17,2%, l’Alloggio e ristorazione il 10,8%. Altri settori, in cui spesso è richiesta una maggiore strutturazione di capitale e giuridica, e dunque con più elevate barriere in uscita, risultano meno rappresentati.

Roberto Zavan

 

 

Progetto Fish Agro Tech Cbc: collaborazione con le imprese per l’innovazione

25 Maggio 2018 | Di |

In queste settimane il gruppo di lavoro del progetto Fish Agro Tech Cbc, finanziato dal programma Interreg Italia Slovenia, incontrerà le imprese delle pesca – acquacoltura e dell’agricoltura. Con la collaborazione dei Gruppi di Azione Locale Gal Carso, Flag Gac del Friuli Venezia Giulia e di quello dell’Istria, coinvolti nel partenariato del progetto guidato da Aries – Cciaa Venezia Giulia, gli esperti dell’innovazione contatteranno con visite dirette e tramite questionari le imprese dei settori interessati, analizzando gli aspetti riguardanti la loro attività e in particolare i processi e le tecniche di produzione e di lavorazione, i prodotti, l’ambiente nel quale l’attività stessa viene svolta.

Quest’approccio intende coinvolgere direttamente le singole realtà produttive, dialogando con esse per individuare nel concreto fabbisogni e opportunità di innovazione, intendendo quest’ultima come un elemento che riguarda non soltanto entità economiche complesse e strutturate, ma che può essere applicata e portare beneficio anche alle piccole realtà imprenditoriali.

L’attività condotta è il primo passo di un percorso di analisi e sviluppo delle possibilità di innovazione, nel quale le imprese saranno accompagnate dai soggetti che la generano per far emergere e individuare possibili soluzioni tecnologiche, in grado di migliorarne l’attività e innalzarne la competitività. Questi percorsi avranno luogo condividendo in modo aperto fabbisogni e soluzioni, per mezzo di incontri, seminari, laboratori e percorsi pilota di innovazione nell’area transfrontaliera italiana e slovena.

Gli interessati possono rivolgersi direttamente alla capofila Aries, Azienda Speciale Cciaa Venezia Giulia, telefono 040 6701404 / 6701336, e mail info@ fishagrotech.com.

Cassetto Digitale e Fatturazione Elettronica

25 Maggio 2018 | Di |

Nuovi servizi camerali gratuiti per le imprese. Cade il limite di 24 fatture annue

Le Camere di Commercio mettono a disposizione degli imprenditori un innovativo strumento di semplificazione, un vero e proprio “Cassetto digitale dell’imprenditore” dal quale è possibile consultare e scaricare gratuitamente le informazioni e i documenti della propria impresa.

Il servizio è accessibile dal portale impresa.italia.it con CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) dei legali rappresentanti o titolari di un’attività imprenditoriale, quindi ora anche da smartphone e tablet.

Una grande comodità per le imprese che si trovano nella necessità di produrre periodicamente a terzi copie delle proprie visure camerali, anche in inglese, bilanci o altri documenti ufficiali depositati al Registro Imprese, che ora possono accedere alle informazioni della propria azienda in modo facile, sicuro e veloce.

A breve il Cassetto Digitale verrà ulteriormente implementato con la possibilità di consultare direttamente le proprie fatture elettroniche emesse a mezzo del servizio camerale gratuito, accessibile dal portale https://fatturaelettronica. infocamere.it

Il servizio di fatturazione elettronica camerale, già largamente diffuso, prevede ora la possibilità di gestire le fatture elettroniche non più solo per i rapporti commerciali verso le pubbliche amministrazioni, ma – in vista dell’obbligatorietà introdotta per tutte le imprese da gennaio 2019 – anche verso imprese e privati, senza il limite delle 24 fatture all’anno. Tale servizio garantisce a norma di legge tutto il processo: dalla compilazione all’invio, fino alla conservazione dei documenti contabili.

A breve la Camera di Commercio Venezia Giulia organizzerà due incontri informativi, uno a Gorizia ed uno a Trieste, durante i quali verranno illustrate le modalità operative del servizio; l’avviso con i dettagli dell’evento verrà pubblicato con debito anticipo sul sito camerale.

Michele Bossi

Fedriga: «Le Camere di Commercio e la Regione devono collaborare in maniera leale a beneficio delle attività economiche e dei cittadini»

25 Maggio 2018 | Di |

DALL’INTERVISTA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE, MASSIMILIANO FEDRIGA, AMPIE POSSIBILITÀ’ DI COLLABORAZIONE CON LE CAMERE DI COMMERCIO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA, ANCHE ALLA LUCE DELLE NUOVE FUNZIONI E COMPETENZE PREVISTE DALLA LEGGE DI RIFORMA DEL SISTEMA CAMERALE ITALIANO.

Per le Camere di Commercio del Friuli Venezia Giulia la Regione è sempre stata un’istituzione di riferimento con cui collaborare, dialogare, costruire assieme percorsi di sviluppo nell’interesse delle imprese e dei cittadini. Per tale ragione abbiamo inteso intervistare in questo numero il neo-eletto presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che ringraziamo per la disponibilità.

Presidente Fedriga, la Camera di Commercio Venezia Giulia è il frutto di una scelta volontaria di due territori socio-economicamente omogenei e il primo esempio di accorpamento di Enti nel Friuli Venezia Giulia. E’ a suo avviso un esempio da seguire?

«Sicuramente oggi è fondamentale razionalizzare le risorse, ma bisogna farlo tenendo conto delle peculiarità della nostra regione e valorizzando le specificità territoriali, che nel caso di Trieste e Gorizia presentano delle caratteristiche di omogeneità: una su tutte la prossimità al confine, che offre significative opportunità di sviluppo. In tal senso, penso che il principio di libera associazione dei Comuni, un modello aggregativo non basato sul metodo coercitivo utilizzato per imporre le Unioni territoriali intercomunali, rappresenti un esempio da declinare anche in altri ambiti».

La Riforma del Sistema camerale italiano ha portato agli Enti camerali nuove competenze in materia di Valorizzazione del patrimonio culturale e promozione del Turismo, Orientamento al Lavoro, Digitalizzazione delle imprese, Supporto alle Pmi per i mercati esteri…

«In questo nuovo panorama, le Camera di Commercio assumono un ruolo di assoluta rilevanza nelle politiche a sostegno delle imprese e conseguentemente nello sviluppo del territorio. Ovviamente da parte della Regione c’è la massima disponibilità a rafforzare le collaborazioni esistenti e anche a valutarne di nuove, ad esempio con PromoturismoFvg e l’Ente Regionale Patrimonio Culturale (Erpac)».

La Cciaa Vg vede la Venezia Giulia come un territorio in cui creare sinergia e coordinamento delle realtà economiche esistenti: dai Porti di Monfalcone e Trieste, ai Consorzi industriali, ai Consorzi di garanzia Fidi, alle Associazioni di Categoria, alle realtà logistiche. I percorsi in atto sono molti: è la strada giusta?

«Creare sinergie tra le diverse realtà economiche della regione, nonché tra queste e le istituzioni, è un passo fondamentale per aumentare la competitività del Friuli Venezia Giulia, che deve proporsi come un sistema coeso, capace di attrarre investimenti e capitali, anche dall’estero. Proprio per questo confermo la volontà di mettere in campo agevolazioni fiscali per le imprese che intendano insediarsi sul nostro territorio».

Camere di Commercio nel Friuli Venezia Giulia: al momento il decreto di Riforma del Mise prevede la Cciaa Vg e quella in fase di costituzione tra gli Enti di Udine e Pordenone. Qual è il suo pensiero?

«Come detto, credo sia importante valorizzare le tipicità territoriali, di modo che ogni cittadino e ogni impresa possano sentirsi pienamente rappresentati. Su questi temi inciderà molto la linea che sarà adottata dal nuovo Governo, a cui chiederemo inoltre che ci vengano affidate le competenze sulle Camere di Commercio. Sono tuttavia fiducioso che vi saranno margini per spiegare e far comprendere appieno le peculiarità che ci distinguono dalle altre Regioni». Le Camere di Commercio svolgono già numerose funzioni delegate per la Regione, si proseguirà sulla stessa linea operativa? «Il ruolo svolto dalle Camere di Commercio ha permesso di accelerare notevolmente la gestione e l’erogazione di contributi ad imprese e privati. Oggi una delle priorità delle aziende è avere interlocutori affidabili che supportino i processi d’innovazione e istituzioni capaci di favorire la sburocratizzazione. In questa prospettiva, credo sicuramente che le Camere di Commercio e la Regione debbano collaborare in maniera leale a beneficio delle attività economiche e dei cittadini».

Firmato a Trieste il “Memorandum of Understanding” tra Wtca e Iasp

23 Maggio 2018 | Di |

I parchi scientifici mondiali entrano in una rete di networking internazionale

Trieste capofila di un progetto di sviluppo economico ad alto contenuto tecnologico

 

Trieste come New York, si potrebbe dire, vista la firma nel capoluogo giuliano del “Memorandum of Understanding”  tra la World Trade Centers Association (New York)e la International Association of Science Parks and Areas of Innovation (Iasp) di Malaga. Una scelta voluta e che pone il capoluogo del Friuli Venezia Giulia in particolare luce anche in forza delle eccellenze esistenti e della loro perfetta integrazione con l’attività del locale World Trade Center.

 

Il “Mou” firmato da Andrea Wood Garwood, in rappresentanza della Wtca, e dal direttore generale della Iasp Luis Sanz, ha lo scopo di far interagire le due importanti istituzioni internazionali, con una finalità molto chiara: sviluppare opportunità economiche e commerciali ad alto contenuto tecnologico nelle città che possono vantare un “parco scientifico”. E Trieste, con la presenza sul territorio del Wtc e di Area Science Park, è capofila in questo ambizioso progetto.

 

Il presidente della Camera di Commercio Venezia Giulia, Antonio Paoletti, nel saluto introduttivo ha inteso sottolineare la bontà di questo accordo per promuovere e favorire l’innovazione, attraverso i World Trade Centers. “La Camera, nata nel 1719, decise a quel tempo di investire sull’innovazione intesa come la creazione della rete dei fari lungo l’Adriatico portavano al Canale di Suez e come la realizzazione del canale stesso: quasi un’anteprima di quella Via della Seta che ritorna ora di grande importanza dopo l’allargamento del canale di Suez. L’innovazione ora ha altre caratteristiche e attraverso i World Trade Centers e la rete internazionale dei parchi scientifici troverà nuove opportunità di crescita”.

 

Andrea Wood Garwood, rappresentante del consiglio di amministrazione della Wtca, ha spiegato che “lo scopo della nostra associazione è quello di creare opportunità di networking tra le aziende. L’accordo con la Iasp porta proprio in questa direzione, economia e scienza sono i motori dello sviluppo”. Luis Sanz, il direttore generale della Iasp, è entrato nei dettagli: “Rappresentiamo oltre 100.00 aziende allocate nei parchi scientifici di tutto il mondo, l’accordo con il Wtca è un’enorme opportunità per noi. E’ un onore sottoscriverlo proprio qua a Trieste, una città dove già un parco scientifico e un Wtc collaborano attivamente”

 

Enrico Samer, presidente del World Trade Center Trieste, ha spiegato perché la firma del “Mou” si avvenuta proprio nella nostra città. “A Trieste è già attivo da tempo il progetto Freeway, che apre le porte alla collaborazione tra porto, aziende e istituzioni scientifiche. Si tratta di una una condizione ideale, che si trova in un’ottantina di altre città nel mondo e che ci vede impegnati anche all’interno dell’associazione mondiale del Wtc per la promozione delle Freeway Cities”.

 

Infine, Sergio Paoletti, presidente di Area Science Park che da tempo fa parte della rete Iasp, ha ribadito come “il parco scientifico sia fortemente proiettato all’innovazione, su nuove e avanzate piattaforme scientifiche. Il collegamento con il territorio e lo sviluppo di reti commerciali nazionali e internazionali sono fondamentali per continuare a crescere”.