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Venezia Giulia Economica - Pagina 47 di 66 - CCIAA della Venezia Giulia

Evento organizzato da Aries

14 Marzo 2019 | Di |

Grande l’interesse per i workshop tematici in cui si è parlato del lavoro del futuro

Quasi 1.200 studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori hanno partecipato il 20 e 21 febbraio alla 10.a edizione del “Salone delle professioni e delle competenze”, l’evento organizzato da Aries, dall’Ufficio scolastico regionale e da Anpal Servizi per favorire l’incontro tra il mondo della scuola e quello delle professioni.

Un evento che ha visto la partecipazione dell’assessore regionale Alessia Rosolen, dell’assessore comunale Serena Tonel e del vicepresidente della Camera di Commercio Venezia Giulia Gianluca Madriz. Alla Stazione Marittima le ragazze e i ragazzi che frequentano gli istituti Nordio, Carducci-Dante, Foscolo, Nautico-Galvani, da Vinci-Sandrinelli-Carli, Pertini, Deledda-Fabiani, Oberdan, Galilei, Ziga Zois, Prešeren, Petrarca e Ciofs, grazie agli incontri individuali nei 30 stand allestiti da Ordini, Collegi professionali, Enti e Associazioni di categoria, hanno potuto raccogliere informazioni importanti per il loro futuro.

Giovani che, inoltre, hanno dimostrato grande l’interesse anche per i quattro workshop tematici proposti dal “Salone delle professioni e delle competenze”. Paola Scarel di Insiel Spa ha parlato delle professioni del futuro, toccando temi cruciali come la realtà virtuale, l’intelligenza artificiale, le biotecnologie. “Non dobbiamo temere i cambiamenti imposti dalle tecnologie anche perché noi stessi abbiamo voluto la digitalizzazione – ha detto Paola Scarel -. In questo contesto le aziende che finiscono per prosperare sono quelle che abbracciano il cambiamento adattando prodotti, servizi e processi”.

Fondamentale quindi essere consapevoli dei mutamenti in atto e – soprattutto – sempre più informati e adeguatamente formati. Ma quali saranno i contesti nei quali sarà più facile trovare una occupazione? “Se parliamo di ICT, ovvero delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, le parole chiave sono “big data”, “robotica”, “cyberse- curity”, “cloud computing”, “internet of things”, “machine learning”. Spaziando in altri settori, bisogna puntare invece su sport, turismo, benessere, formazione, risorse umane e “green economy”. Importante però ricordare sempre – ha concluso – che la tecnologia sta consegnando nelle nostre mani un ruolo da protagonisti”.

Oriana Cok, fondatrice del Gruppo Pragma, parlando della digitalizzazione delle imprese, ha battuto molto sulla necessità “di imparare, di dimenticare quanto imparato e imparare cose nuove”. Formazione continua imprescindibile per affrontare le s de del presente e del futuro. “L’economia – ha spiegato – è soprattutto quella dei dati, dei software, del “machine learning”, dell’intelligenza che possiamo estrarre da una quantità di informazioni e conoscenze come mai prima nella storia umana si era generata”.

Maria Grazia Coppola di Desk Europa Assocamerestero e Lucrezia Chiapparino della Camera di Commercio Italiana per il Regno Unito hanno raccontato quale sia il supporto offerto ai giovani dalle Camere di Commercio italiane all’estero a livello mondiale, con un focus sulla Gran Bretagna, mentre gli esperti di strategie digitali Alex Kornfeind e Federico Vitiello si sono soffermati sulle tante opportunità da non lasciarsi scappare nel settore in forte crescita del Turismo 4.0.

Nel corso del “Salone” gli studenti hanno potuto rispondere anche a un questionario dedicato all’esperienza dell’Alternanza Scuola-Lavoro.

Roberto Toffolutti

“L’Italia che funziona” a Trieste il 22 marzo

14 Marzo 2019 | Di |

”L’Italia che funziona” è un’iniziativa istituzionale con l’obiettivo di raccontare al sistema delle imprese italiane le attività che Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, del Ministero dello Sviluppo Economico (presenterà provvedimenti e incentivi a favore delle imprese, con il supporto di un nuovo booklet), Cassa depositi e Prestiti (sul nuovo piano industriale e le opportunità per l’internazionalizzazione delle imprese italiane da esso derivanti) e Sistema delle Camere di Commercio italiane svolgono a loro beneficio e le opportunità da ciò potenzialmente derivanti. Ventuno le tappe previste in Italia con anche l’appuntamento di Trieste venerdì 22 marzo, dalle 15 alle 17, nella sala Maggiore della Camera di Commercio Venezia Giulia.

 

Con SEI, sostegno all’export italiano

14 Marzo 2019 | Di |

Il progetto SEI – Sostegno all’Export dell’Italia si propone di sostenere l’impegno del sistema camerale nella realizzazione di iniziative orientate alla crescita (in termini numerici e di volume di affari) delle imprese italiane esportatrici, con l’obiettivo di favorire l’avvio sui mercati esteri delle aziende che oggi non esportano – pur avendone qualità, organizzazione e strumenti, ovvero rafforzare la presenza sui mercati esteri di quelle aziende che vi operano solo in maniera occasionale o limitata, contribuendo all’incremento e al consolidamento delle relative quote di export.

È rivolto a imprese che non hanno mai operato sui mercati esteri – pur avendo le caratteristiche per farlo o a imprese che solo sporadicamente hanno partecipato ad una era, ad una missione o a qualche iniziativa promozionale a carattere internazionale, senza tuttavia registrare un significativo impatto in termini di fatturato.

L’azienda che desidera verificare se rientra nella categoria di potenziale od occasionale esportatrice dovrà compilare un questionario on-line, seguendo le seguenti modalita:

a) accedere al sito www.sostegnoexport.it b) cliccare sul box “Sei un’impresa interessata all’estero?”
c) inserire la password: progettosei
d) compilare il questionario

Una volta elaborato il questionario, le imprese che saranno risultate potenziali od occasionali esportatrici, saranno ricontattate dall’export promoter camerale per definire assieme un percorso di check up dei fabbisogni dell’azienda, e di definizione dei mercati target.

Il progetto è gratuito e si concluderà a luglio 2019.
Per maggiori contatti: 040 6701335 sabi- na.drandich@ariestrieste.it

Interporto di Gorizia: i numeri

14 Marzo 2019 | Di |

Sdag, risultati 2018 e progetti per il 2019-Ideale piattaforma logistica collegata alla rete autostradale italiana e slovena

L’Interporto di Gorizia–SDAG situato al con ne con la Slovenia e collegato direttamente alla rete autostradale italiana e slovena, è una piattaforma logistica intermodale che si estende su un’area di 600.000 mq, di cui 43.000 mq di aree coperte, e offre una vasta gamma di servizi al commercio internazionale ed al trasporto su strada e su rotaia da e per i Paesi del Centro/Est Europa. Attualmente SDAG opera con i suoi 27 dipendenti, ma al suo interno sono insediate circa 50 aziende, in particolare case di spedizione, autotrasportatori e società di import/export per un totale di circa 200 dipendenti occupati. SDAG gestisce in conto terzi i magazzini e le celle frigo (rispettivamente ca. 10.000 mq e 5.000 mq), che vedono un’occupazione che oscilla tra il 90% e il 100% con una movimentazione annuale in ingresso di ca. 6.000 ton di merce secca e ca. 4.000 ton di merce refrigerata, a cui si deve aggiungere la merce gestita direttamente dai clienti in affitto in circa 13.000 mq. La clientela fa riferimento ai distretti industriali e agro-alimentari del Nord Est e della Slovenia, come punto di consolidamento per l’import/export verso i Balcani e l’Europa Orientale.

In un’ottica di specializzazione nella “Food Logistics”, grazie ad un investimento di oltre 3.000.000 di euro, sta infatti nascendo GOFOODLOG (Gorizia Food Logistics) con la realizzazione di 11 nuove celle da -30° a +15°, con una capacità di 4000 posti pallet in un’area di 5.000 mq, che verranno prossimamente inaugurate da SDAG.

A SDAG spa sono presenti ad oggi 550 stalli per la sosta dei mezzi pesanti. Nel 2018 hanno sostato 75.325 camion nei parcheggi a pagamento dell’interporto usufruendo dei relativi servizi accessori, quali l’infopoint, il bar, le docce ed i servizi igienici.
Il numero è andato in crescendo dagli ultimi anni, infatti nel 2014 si sono registrati 62.441, nel 2015 63.208 mentre nel 2016 71.941.

Questo aumento è direttamente proporzionale all’aumento del traffico di mezzi pesanti nell’autostrada A34 negli ultimi 5 anni: SDAG è attualmente membro di ESPORG (European Secure Parking Organization), che rappresenta a livello europeo ed internazionale i gestori di aree di parcheggio sicure e protette (Safe and Secure Parking Areas), ubicate lungo gli assi autostradali. ESPORG assiste infatti SDAG nell’implementazione del nuovo sistema di videosorveglianza e controllo accessi in Stazione Confinaria, no ad arrivare alla certificazione dei parcheggi come aree di parcheggio sicure e protette anche in un’ottica di una nuova regolamentazione europea. SDAG ha dunque lanciato il suo nuovo progetto che verrà implementato nel corso del 2019, che prende il nome di #safeandsecureparking. All’infopoint, sono state vendute un totale di 92.557 vignette autostradali slovene so- lamente nell’anno 2018, in forte crescita rispetto agli ultimi anni (2017 – 79.026, 2016 – 63.646, 2015 – 27.210). Mentre le vignette ungheresi hanno raggiunto nel 2018 un totale di 27.822, quasi 5.000 in più rispetto al 2017 (nel 2017 ne erano state vendute esattamente 22.296).

Il terminal intermodale di SDAG è collegato alla linea internazionale Gorizia-Nova Gorica e comprende: 5 aste di binario della lunghezza rispettiva di 500, 385, 385, 350 e 340 metri, 20.000 mq di piazzali operativi, 3.000 mq di magazzino coperto raccordato a doppia via di corsa stradale e ferroviaria; l’impianto è dotato di un sistema ROLA. Con la realizzazione della cd. “lunetta”, recentemente finanziata da RFI, il terminal potrà vedere compiuto il suo totale sviluppo attraverso il collegamento della linea ferroviaria Trieste-Udine alla linea internazionale Gorizia-Nova Gorica.

Grendene e l’assessore Obizzi incontrano il presidente Fedriga

14 Marzo 2019 | Di |

“La Regione a tutela degli interessi di SDAG”

L’Interporto di Gorizia è stato al centro dell’incontro del presidente di SDAG, Giuliano Grendene, dell’assessore del Comune di Gorizia Dario Obizzi con il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.

“SDAG è una realtà importante – ha sottolineato Giuliano Grendene – che si colloca con un ruolo da protagonista nel sistema logistico della Venezia Giulia e della regione in senso ampio”. Nel corso dell’incontro si è parlato di tematiche di particolare importanza per l’Interporto di Gorizia tra le quali quella della cosiddetta “lunetta” ferroviaria, recentemente – finanziata da Rete Ferroviaria Italiana ma che sta attendendo da tempo la concreta realizzazione. “Va infatti rilevato – ha detto l’assessore Obizzi – che il terminal SDAG potrà vedere compiuto il suo totale sviluppo solo quando verrà realizzato in via definitiva il collegamento della linea ferroviaria Trieste-Udine alla linea internazionale Gorizia-Nova Gorica”.

“La Regione – sono le parole del presidente Massimiliano Fedriga – si farà portavoce degli interessi della SDAG perché credo che siano interessi regionali: un sistema integrato della logistica del Friuli Venezia Giulia è un valore aggiunto economico non solo per la nostra regione, ma per il Paese. Siamo punto di riferimento per tutta una parte dell’Europa e dobbiamo essere in grado di sfruttare l’occasione. Il tema della realizzazione della “lunetta” all’interno di SDAG e di un sistema integrato della logistica del Friuli Venezia Giulia sono due passaggi fondamentali per attrarre investimenti e garantire posti di lavoro. La collaborazione e la condivisione di responsabilità tra i vari soggetti della logistica regionale sono la base per l’ottenimento di questi obiettivi”.

Interporto di Trieste, sempre più protagonista della logistica Fvg

14 Marzo 2019 | Di |

Il ruolo dell’Interporto di Trieste (Int) sta acquisendo crescente importanza all’interno della logistica regionale. Interporto di Trieste offre 240.000 mq di piazzali, 107.000 mq di magazzini coperti, nazionali ed esteri, per il deposito di merce in regime “particolare” Adr e 2.000 mq di tettoia. Gli spazi sono suddivisi in due aree, Fernetti, situata al con ne italo-sloveno, e Bagnoli (FREEeste, rilevata a ne 2017 nell’ottica di ampliare e diversi care ulteriormente l’offerta logistica e su cui vige il regime di Punto Franco Internazionale) a 10 km dal Porto di Trieste. Entrambe le aree dispongono di collegamento ferroviario diretto attraverso il proprio raccordo e collegamento autostradale.

A fine 2018 Interporto di Trieste diventa socio di maggioranza di Interporto di Cervignano. Interporto rappresenta sempre più una realtà strategica di rilevante importanza per il traffico terrestre delle merci e dell’intermodalità e le favorevoli condizioni sopra descritte danno la possibilità al Terminal di proseguire la crescita prevista in vista dello sviluppo e del potenziamento dell’intero Sistema Logistico Regionale. Ad evidenziare il rilevante ruolo che Int sta assumendo si i dati più rilevanti del 2018: treni movimentati 794; passaggi di mezzi pesanti 158.000; tonnellate manipolate 186.000; magazzini disponibili 107.000 mq nel 2018 rispetto ai 33.000 del 2015; fatturato di 6,4 milioni di euro.

 

Il trasporto dei propri rifiuti

14 Marzo 2019 | Di |

Per poter effettuare operazioni di raccolta e trasporto dei propri rifiuti è necessario che la produzione dei rifiuti sia riconducibile all’attività esercitata dall’impresa e che la stessa attività sia stata preventivamente denunciata al registro delle imprese.

In tali casi, l’impresa potrà richiedere l’iscrizione alla Sezione regionale di competenza dell’Albo dei gestori ambientali e ottenere il rilascio della relativa autorizzazione.

Nell’autorizzazione vengono riportati tutti i mezzi utilizzati dall’impresa per il trasporto dei rifiuti nonchè i codici identificativi dei rifiuti (codici CER) trasportabili.

Non è previsto alcun limite per il trasporto di rifiuti non pericolosi mentre, per quanto riguarda i rifiuti pericolosi, deve essere rispettato il limite di 30 chilogrammi o 30 litri giornalieri.

L’iscrizione ha una durata decennale e può essere rinnovata.

Nuove regole per le Startup innovative con il Decreto Semplificazioni

14 Marzo 2019 | Di |

All’articolo 3, i commi 1-sexies e 1-septies modificano la disciplina delle Start-up e delle PMI innovative, allo scopo di semplificare gli obblighi informativi a carico di tali categorie di imprese e snellire gli adempimenti richiesti per il mantenimento delle agevolazioni ad esse concesse dalle norme vigenti.

In particolare il comma 1-sexies dell’articolo 3 modifica la disciplina delle Start-up innovative e degli incubatori certificati, di cui al decreto-legge n. 179 del 2012. In particolare, con le modifiche in esame:

– viene abrogato il comma 14 dell’articolo 25 del predetto decreto-legge n. 179 del 2012, così eliminando l’obbligo, per la Start-up innovativa e l’incubatore certificato, di aggiornare e pubblicare nella sezione speciale del Registro delle imprese le informazioni richieste dalla legge ai fini dell’iscrizione nella medesima sezione speciale (indicate, rispettivamente, nei commi 12 e 13).

– viene novellato il comma 15, consentendo al rappresentante legale della Start-up innovativa o dell’incubatore certificato di attestare il mantenimento del possesso dei requisiti costitutivi non solo entro 6 mesi dalla chiusura di ciascun esercizio (come già previsto dalle norme vigenti), ma anche entro il termine di 7 mesi, nel caso di redazione del bilancio consolidato ovvero quando lo richiedono particolari esigenze relative alla struttura e all’oggetto della società (ai sensi del comma secondo dell’art. 2364 c.c.);

– viene inserito il comma 17-bis, che consente alla Start-up innovativa e all’incubatore certificato di inserire le informazioni necessarie nella apposita piattaforma informatica startup.registroimprese.it, in sede di iscrizione nella sezione speciale, aggiornandole o confermandole almeno una volta all’anno in corrispondenza del deposito della dichiarazione che attesta il mantenimento del possesso dei requisiti costitutivi, anche ai ni di condivisione delle stesse.

Il comma 1-septies novella l’art. 4 del D.L. 3/2015, convertito dalla L. 33/2015, relativo alle PMI innovative, con disposizioni simmetriche a quelle introdotte dal precedente comma 1-sexies per le Start-up innovative, volte nel complesso a snellire gli adempimenti a carico di dette categorie di imprese. In particolare, con le modifiche in esame:

– novellando il comma 6 dell’articolo 4 del D.L. n. 3/2015, si consente al rappresentante legale delle PMI innovative di attestare, con dichiarazione depositata presso l’ufficio del Registro delle imprese, il mantenimento del possesso dei requisiti costitutivi entro 6 mesi dalla chiusura di ciascun esercizio (come già previsto), così come entro il termine di 7 mesi, nel caso di redazione del bilancio consolidato ovvero quando lo richiedono particolari esigenze relative alla struttura e all’oggetto della società (come previsto dal comma secondo dell’art. 2364 c.c.);

– con l’inserimento del comma 6-bis all’articolo 4), si consente al la PMI innovativa di inserire le informazioni necessarie nella piattaforma informatica startup.registroimpre- se.it in sede di iscrizione nell’apposita sezione speciale del Registro delle imprese, aggiornandole o confermandole almeno una volta all’anno in corrispondenza del deposito dichiarazione che attesta il mantenimento del possesso dei requisiti costitutivi, anche ai fini di condivisione delle stesse informazioni ai sensi del comma 2.

 

Cciaa della Nuova Alpe Adria: “Dichiarazione di Graz”

14 Marzo 2019 | Di |

Prosegue la collaborazione nella Nuova Alpe Adria delle realtà camerali del Friuli Venezia Giulia, in sinergia con la Regione. In particolare la città di Graz ha ospitato la Consulta dei Presidenti e delegati delle Camere di Commercio dell’area (da Fvg e Veneto, da Stiria, Carinzia, Slovenia e Croazia) che si sono riuniti per impostare linee di cooperazione, progettazione e attività comuni a tutti i territori coinvolti e riassunte nella cosiddetta “Dichiarazione di Graz”.

Per la Camera di Commercio di Pordenone-Udine era presente il consigliere Alessandro Tollon e per la Camera della Venezia Giulia il vicepresidente Gianluca Madriz (primo da sinistra nella foto). Assieme agli altri delegati, i rappresentanti del Fvg hanno siglato la Dichiarazione, documento che dettaglia le linee guida della cooperazione. Sarà la Consulta dei Presidenti l’organo impegnato a promuovere, coordinare e monitorare la realizzazione le attività del Network, orientate sulle tematiche prioritarie per i prossimi tre anni. “Tra queste – ha confermato Tollon – ci sono proprio questioni al centro dell’attività della Cciaa di PnUd, su cui sta promuovendo importanti progetti a livello territoriale e che potranno diventare comune scambio di esperienze all’interno del network internazionale, ossia l’orientamento al lavoro e alle professioni, la digitalizzazione del sistema imprenditoriale e i servizi online che la Pa rivolge alle imprese, nonché la miglior promozione del territorio, del turismo e della cultura”.

Come ha aggiunto Madriz, “un passo tangibile verso una sempre più forte collaborazione tra le Camere dell’area transfrontaliera Alpe Adria, che può essere di esempio alla stabilizzazione di un’Europa indecisa sulle scelte future. A latere della conferenza dei presidenti, di grande interesse è stata la visita al Talent Center della Camera stiriana che sviluppa un approccio estremamente innovativo nell’orientamento al lavoro”.

 

Cisint: “Piena collaborazione nella definizione delle linee”

14 Marzo 2019 | Di |

Assieme alle Istituzioni e alle imprese per creare occupazione

COMUNE DI MONFALCONE E CCIAA VG NELLA COSTRUZIONE DELL’AREA VASTA

Il concetto economico della Venezia Giulia non ha intesto unire solo due Camere di Commercio, ma ha voluto dare una identità vasta a un Territorio che ha enormi potenzialità e che fa sempre più rete e squadra tra Istituzioni e forze produttive. Un concetto visto con particolare favore dal Comune di Monfalcone per bocca del suo Sindaco, Anna Maria Cisint.

Sindaco Cisint, Monfalcone e la Venezia Giulia, quale ruolo economico?
Monfalcone è una cerniera importantissima dal punto di vista logistico e della posizione, con un mare sfruttato come risorsa ancora troppo poco. Sotto il pro lo industriale la parte da utilizzare è l’evoluzione della portualità come punta di diamante dell’economia del mare. Se da un lato la cantieristica navale ha raggiunto con Fincantieri una portata mondiale ormai indiscussa, si guarda con particolare attenzione l’evoluzione della portualità. Il Porto di Monfalcone lo vedrei sì assieme a quello di Trieste, ma anche assieme a Porto Nogaro con un’unica Autorità di Sistema Portuale un’unica regia, che consenta all’armatore un unico punto di riferimento, garantendo così velocità ed efficacia delle decisioni.

Che novità nel Porto di Monfalcone?
Noi possiamo offrire, grazie al nuovo piano regolatore, una più lunga linea di banchina che renderà Monfalcone uno dei porti con la banchina maggiormente estesa, nonché ampie aree di stoccaggio a ridosso dell’autostrada, con la necessaria implementazione della linea ferroviaria: la complementarità dei porti di Trieste e Monfalcone può fare la differenza competitiva di questa “Area Vasta”. Sviluppo dell’economia, aumento del Pil e dei posti di lavoro: il Porto è un tassello fondamentale e con il viceministro dei Trasporti, Edoardo Rixi, abbiamo ragionato sulle opportunità da ritagliare a questa realtà di con ne per competere al meglio con il porto di Capodistria-Koper che, oggettivamente, ha facilità burocratiche diverse. Inoltre, da vent’anni aspettavamo l’escavo e nel 2019 secondo il cronoprogramma della Regione dovrebbero partire. Vi è poi il lavoro svolto dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale che ha creato un importante business attorno al Porto di Trieste e di cui anche noi vogliamo approfittare.

Venezia Giulia e crescita economica: quale evoluzione?
Lo sviluppo della Venezia Giulia va inteso come crescita di un unicum economico che vedo anche nella fusione dei Consorzi di sviluppo economico di Monfalcone (qui il Comune è socio assieme alla Camera di Commercio), di Trieste (molto ben strutturato e con competenze che potrebbero essere al servizio di tutti) e Gorizia: gli insediamenti industriali nelle aree retroportuali possono ottenere le giuste opportunità che per incrementare la loro attività. La Cciaa Vg sta dando un supporto economico importante di visione e sostegno e assieme alla Regione Fvg si potranno raggiungere obiettivi importanti.

La nautica e il monfalconese.
La nautica coinvolge 1.800 persone tra occupati diretti e indiretti nell’indotto con una forte presenza di attività artigianali che premiano il ruolo fondamentale delle micro, piccole e medie imprese. I nostri cantieri nautici dimostrano la loro qualità anche a livelli alti come ad esempio Montecarlo Yachts che in questo momento ha 15 yacht in costruzione, con elevate professionalità artigiane impegnate al suo interno. È fondamentale, però, investire nella manutenzione delle vie d’acque per dare la sicurezza che non serva attendere le maree per accedere ai cantieri. A breve per ovviare a questo problema si inizierà a scavare nel canale Est-Ovest (ammonta a 900 mila euro lo stanziamento regionale per l’opera) dove per un gioco di maree il pescaggio ridotto crea notevoli difficoltà. Agli imprenditori dobbiamo fornire opportunità sicure con cui poter lavorare. Come Comune abbiamo abbassato la pressione scale su Imu e Tari, vi sono i bandi di finanziamento messi in cantiere dalla Camera di Commercio Venezia Giulia e nella legge di stabilità regionale sono previsti sconti Irap sulle nuove assunzioni.

Ma Monfalcone non è solo porto e cantieri.
Decisamente no. C’è anche un importante litorale dei servizi che unisce Monfalcone e la Venezia Giulia, ovvero la spiaggia. In due anni abbiamo investito e invertito il senso di marcia in particolare a Marina Julia: interventi sull’arenile, su nuove attrezzature sportive, creazioni di parcheggi. Abbiamo, in pratica, posto le condizioni per andare piacevolmente in spiaggia nel monfalconese. E la soddisfazione è quella di vedere che gli imprenditori ottengono risultati: il “Villaggio turistico del Sole” turistico quest’anno ha avuto il tutto esaurito e lo stesso accadrà no al 2021. Stiamo puntando molto su tutto ciò che riguarda la cultura e l’attrattività della città collegata dal Carso al mare attraverso in canale Valentinis per il quale è partita la riprogettazione grazie ai 4,7 milioni di euro regionali stanziati nel 2018. Siamo il punto più a Nord del Mediterraneo e dobbiamo diventare area di attrazione lungo l’asse che unisce la Rocca di Monfalcone, i percorsi della Grande guerra, iniziative nel centro città, Marina Julia e Marina Nova. Anche con futuri investimenti privati potremo dire che non saremo più la città del cantiere ma la città con il cantiere. Spero che la collaborazione sinergica esistente porti a una offerta turistica integrata anche con Trieste, Gorizia, Grado e il Collio: dobbiamo vendere e turisticamente offrire un territorio ampio, solo così saremo definitivamente competitivi e attrattivi.

Quindi fare sistema è fondamentale.
Abbiamo bisogno che le Istituzioni “lavorino a sistema” tra Comune, Camera di Commercio, Autorità di Sistema Portuale, Regione, Confindustria: ruoli e competenze messe a disposizione di una visione indispensabile a costruire il futuro e a realizzarlo con positività. Con Costa Crociere stiamo ragionando per creare un percorso di formazione all’interno dell’Itis dedicato all’hotellerie, mentre con Fincantieri abbiamo già realizzato corsi di salderia, carpenteria all’Itis Pertini. Grazie agli ottimi rapporti con l’Università di Trieste, il contributo della Cciaa Vg e la collaborazione con Mare Fvg e Regione, la nostra città sarà titolare di un master per l’ Allestimento nautico e navale nella sede del Centro giovani. Sono tutte operazioni che ci consentono di guardare al donami con maggiore serenità anche per i nostri giovani. Particolare attenzione la poniamo nei rapporti con Fincantieri e Regione per la formazione a livello locale di professionalità importanti da rendere disponibili sul mercato del lavoro.

Andrea Bulgarelli