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Venezia Giulia Economica - Pagina 44 di 66 - CCIAA della Venezia Giulia

A Trieste l’occupazione al 67,9%

24 Maggio 2019 | Di |

CENTRO STUDI E STATISTICA

2018 con i valori più elevati rispetto ai dati disponibili dal 2004

Nel 2018 le forze di lavoro medie, aggregato che misura la popolazione “attiva” in età lavorativa (15-64 anni), in provincia di Trieste sono state stimate dall’Istat di 107.000 unità, 3.900 in più rispetto all’anno precedente. In particolare i maschi risultavano 57.100 (+2.100) e le femmine 49.900 (+1.800). Si tratta del valore più elevato toccato nelle serie storiche più recenti disponibili (dal 2004).

Le forze di lavoro risultano a loro volta composte da persone occupate e persone che cercano attivamente un’occupazione.

Gli occupati toccavano nel 2018 una media di 99.100 unità (+2.200 sul 2017) dei quali 53.200 maschi (+1.700) e 45.900 femmine (+600). Anche in questo caso si tratta del livello più elevato degli ultimi anni, superiore anche agli anni pre-crisi: nel 2007 gli occupati complessivi erano infatti 97.300. Gli occupati svolgono per la gran parte un lavoro alle dipendenze (82%). L’analisi quantitativa, naturalmente, copre solo un aspetto del fenomeno occupazionale: ulteriori valutazioni andrebbero fatte considerando aspetti qualitativi quali la tipologia di contratto (a tempo indeterminato o determinato), l’orario di lavoro (tempo pieno o parziale), il livello della retribuzione, ecc.

Il tasso di occupazione, ovvero il rapporto tra occupati e popolazione, ha toccato il ragguardevole livello del 67,9%, anch’esso un punto di picco negli ultimi anni, da confrontare con il 66,3% regionale e il 58,5% nazionale. Il raffronto alla popolazione implica naturalmente che il tasso risulta influenzato non solo dalle dinamiche occupazionali, ma anche dall’andamento dalle caratteristiche demografiche del territorio (quali struttura per età della popolazione e flussi migratori netti).

L’altra faccia della medaglia riguarda le persone in cerca di occupazione. Nella provincia triestina a fine 2018 i disoccupati assommavano a 7.900 persone (pressoché equamente suddivise tra maschi e femmine), con una variazione annuale di 1.700. Si tratta di un dato storicamente ancora elevato ma pur sempre inferiore ai massimi registrati nel 2015 e 2016.

Il tasso di disoccupazione, ovvero il rapporto tra persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro, era al 7,3% rispetto al 6,0 precedente. I termini di confronto in questo caso sono il 6,7% regionale e il 10,6% nazionale e bisogna sempre tener conto di un tasso di disoccupazione c.d. frizionale sotto il quale comunque sarebbe molto difficile scendere.

La considerazione congiunta degli andamenti dei tassi di occupazione e di disoccupazione, entrambi in aumento, porta a una visione incoraggiante sulla situazione del mercato del lavoro. I dati potrebbero essere infatti attribuibili a un flusso di persone inattive, precedentemente scoraggiate, tra le persone in cerca di occupazione: di fatto l’aumento dell’occupazione descritto puntualmente dalle statistiche può spingere persone in precedenza esterne al mercato del lavoro a proporsi in esso.

In proposito è interessante citare anche il più recente bollettino Excelsior di Unioncamere che per la provincia di Trieste prevede, nel mese di maggio, 1.910 entrate complessive (5.520 fino a luglio), con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato nel 18% dei casi, con una assoluta prevalenza (80%) nel settore dei servizi.

Dati ottimistici provengono anche dal sistema imprenditoriale triestino: a fine 2018 le unità locali registrate sul territorio sfioravano le 21.000 unità e di esse 18.507 risultavano attive, con una variazione annuale di +55 comunque confortante dopo anni di saldi negativi.

Roberto Zavan

L’occupazione a Trieste viaggia in linea con la Ue

24 Maggio 2019 | Di |

Conoscere l’economia del proprio territorio e capirne la portata attraverso i “numeri”: con questo obiettivo iniziamo da questo numero degli approfondimenti realizzati grazie al contributo del Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio Venezia Giulia. Andremo di volta in volta a tratteggiare quelle che sono le caratteristiche dei territori delle ex province di Trieste e Gorizia, sia singolarmente che come area vasta della Venezia Giulia. In questo primo approfondimento abbiamo preso in considerazione i dati relativi al mercato del lavoro nell’area triestina. Dati da cui emerge una situazione che consente un moderato ottimismo verso il futuro.

In particolare, per quanto riguarda l’area triestina, il tasso di occupazione al 67,9%, che risulta essere il risultato migliore dal 2004, sta a confermare quanto il capoluogo regionale stia vivendo un momento di grande crescita. Le azioni svolte a livello pubblico e privato, capaci di attrarre nuovi e crescenti investimenti, vengono confermate dal considerevole balzo in avanti del turismo. Trieste è diventata destinazione turistica, non lo dimostrano solo le persone che si vedono girare per la città, ma lo testimoniano i continui investimenti nel settore commerciale, della ristorazione e della ricettività non solo alberghiera.

Possiamo finalmente affermare che Trieste sta risalendo la china. Non lo diciamo solo noi: in una graduatoria nazionale dell’Istat del 2018 nella quale per tasso di occupazione risulta al primo posto la provincia di Bolzano (73,5%), seconda Bologna (72,4%), con ad esempio Milano al 69,5%, il tasso di occupazione di Trieste si colloca in 20.a posizione sulle 108 province della Penisola.

Tale tendenza si rispecchia nel 2018 anche nel resto dell’Europa considerata a 28 Paesi. Un’analisi a più ampio raggio, infatti, svolta da Eurostat attesta che nel 2018 nell’EU-28 si è raggiunto il più elevato tasso di occupazione dal 2005, quel 73,2% che ormai si avvicina al 75,0% che è l’obiettivo stabilito per l’area dal Consiglio d’Europa. Parametrati ai dati Eurostat (che utilizza un tasso di occupazione diverso e calcolato per la fascia di età 20-64 anni) la Germania è al 79,9%, la Slovenia al 75,4 e l’Italia al 63,0. Trieste, invece, con questo criterio di calcolo, arriva al 72,3%, ovvero solo 2,7 punti percentuali in meno rispetto a quanto il Consiglio d’Europa si è prefissato di raggiungere nell’area a 28 Paesi entro la fine del 2020. E permettetemi di essere ottimista.

di Antonio Paoletti

Presidente della Cciaa Vg

Quello che non sai sui servizi digitali

24 Maggio 2019 | Di |

Il 29 maggio due appuntamenti e una diretta Facebook

Grande successo per l’iniziativa della Camera di Commercio Venezia Giulia in programma il 29 maggio per accompagnare le imprese nel percorso di transizione verso strumenti digitali e farne apprezzare i relativi vantaggi economici e di tempo. Due gli appuntamenti gratuiti previsti a Trieste e Gorizia con le imprese del territorio per illustrare le principali novità sulle piattaforme di servizi digitali offerte dal sistema camerale.

L’utilizzo e l’applicazione delle ultime novità consentono all’imprenditore una maggiore indipendenza, libertà di movimento e semplicità nell’accesso ai servizi offerti on line dalle Camere di Commercio e più in generale della Pubblica Amministrazione, garantendo una semplice e gratuita interconnessione fra servizi e strumenti.

Infatti, gli strumenti di ultima generazione permettono ora di firmare digitalmente, verificare, archiviare e condividere documenti e pratiche da qualsiasi dispositivo, quindi anche direttamente dal proprio tablet o smartphone, senza quindi dover disporre di un PC.

Inoltre, il cassetto digitale dell’imprenditore – attraverso il quale l’imprenditore può accedere gratuitamente ai documenti ufficiali del Registro delle Imprese – viene ora arricchito dal Fascicolo d’impresa, il servizio che raccoglie atti e documenti presentati dall’impresa allo Sportello unico attività produttive (Suap), oltre che attestati emessi in Italia da alcuni Enti di Certificazione, mediante il quale le Pubbliche Amministrazioni possono consultare e verificare gli atti presenti senza dover necessariamente richiedere copia del documento all’impresa stessa.

Particolare attenzione sarà riservata agli strumenti che consentono l’accesso gratuito a tali servizi, quindi al nuovo Token wireless con firma digitale/identità digitale integrata che interagisce via bluetooth anche con dispositivi mobili (il cosiddetto Token evoluto) e allo Spid, il sistema pubblico di Identità Digitale.

A tal proposito verrà approfondito il valore giuridico dello Spid e la normativa vigente in tema di conservazione a norma dei documenti elettronici, anche con riferimento al loro valore probatorio.

Sia l’appuntamento di Gorizia (la mattina) che quello previsto a Trieste in programma dalle 14.30 alle 16.30 sono esauriti da tempo. Per venire incontro alle esigenze delle imprese si è organizzata per la giornata del 29 maggio dalle ore 14.30 alle ore 16.30 una diretta Facebook sulle pagine Trieste Cafe e Venezia Giulia Economica dell’evento.

Michele Bossi

Incentivi alle imprese colpite da eventi calamitosi nell’autunno 2018

24 Maggio 2019 | Di |

Con Decreto n. 5 del 03/05/2019, il Commissario delegato della Protezione civile per l’emergenza determinatasi a seguito degli eccezionali eventi meteorologici che hanno interessato il Friuli Venezia Giulia nel periodo compreso tra il 28 ottobre e il 5 novembre 2018 ha attribuito alle Camere di commercio, industria, artigianato, agricoltura della Venezia Giulia e di Pordenone-Udine, la gestione dei procedimenti per l’assegnazione di contributi di ristoro dei danni subìti dalle imprese ubicate nei rispettivi territori di competenza.

I rispettivi regolamenti sono pubblicati sui siti internet delle Camere di Commercio interessate, nonché sul sito della Protezione Civile. Le domande possono essere presentate entro il 5 giugno 2019. Possono accedere ai contributi le imprese che, alla data di presentazione della domanda, risultavano iscritte al Registro delle Imprese della Camera di Commercio competente per territorio e che:

  1. a) erano proprietarie, anche al momento dell’evento, dell’immobile danneggiato in conseguenza degli eventi metereologici e presso il quale si svolge l’attività economica produttiva (o che costituisce l’attività), sia esso sede legale, secondaria o semplice unità locale;
  2. b) pur non essendo proprietarie, al momento dell’evento avevano stabilito nell’immobile danneggiato la sede dell’attività economica produttiva (o che costituisce l’attività);
  3. c) abbiano già segnalato i danni subìti alla Camera di Commercio competente per territorio (direttamente o attraverso il Comune), in relazione alla ricognizione dei fabbisogni dalla Protezione Civile della Regione ex OCDPC n. 558/2018.

I contributi saranno concessi secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande e fino a esaurimento dei fondi. Il termine per la concessione dell’incentivo, ove ne ricorrano i presupposti, è di 90 giorni dalla data di presentazione della domanda (salve le interruzioni e sospensioni previste dal bando e dalla normativa vigente).

Il contributo verrà erogato sulla base di un rendiconto che l’impresa dovrà presentare entro 12 mesi dalla data di ricevimento della comunicazione del provvedimento di concessione.

Si sottolinea che è ammissibile solo una domanda di contributo per ogni impresa, anche in presenza di più localizzazioni danneggiate.

Per informazioni scrivere a urp@vg.camcom.it

L’ora di Leonardo da Vinci e le ore di Trieste: eccellenze negli orologi storici della città

24 Maggio 2019 | Di |

INCONTRO MARTEDÌ 28 MAGGIO, ALLE 17.30, NELLA SALA MAGGIORE

Spiccano nel paesaggio urbano, nelle città d’arte come nei piccoli paesini, gli antichi orologi da torre che connotano i campanili e gli edifici importanti; sono i simboli di un percorso secolare in cui la ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico si affiancano alla crescita culturale, economica e sociale.

Non tutti sanno che pure Leonardo da Vinci rivolse la sua intuizione inventiva agli strumenti per la misurazione del tempo, un’esigenza istintiva che il genere umano ha sempre avvertito. A incuriosire il genio del nostro Rinascimento era stato, inizialmente, lo straordinario astrario di Giovanni Dondi, conservato nella biblioteca ducale del castello Visconti di Pavia, che egli visitò durante i suoi spostamenti nel 1490.

Si deve a Leonardo in particolare l’invenzione dello “scappamento”, ossia di quel congegno semplice ma essenziale che regola ancor oggi con buona approssimazione la puntualità degli orologi meccanici. Capitalizzando questa intuizione e la successiva osmosi di esperienze fra le regioni alpine, dalla Foresta Nera al Tirolo, alla Stiria e fino alla Boemia, verso la fine del XVII secolo alcuni abili e intraprendenti artigiani di Pesariis, piccolo paesino montano dell’alta Carnia, avviarono una produzione di eccellenza. Vanno ricordati i Capellari, i Machin, ma soprattutto i Solari che nel 1725, all’inizio della loro dinastia, fondarono l’omonima impresa artigianale destinata poi a proseguire ininterrottamente l’attività lungo un percorso plurisecolare di innovazione, di continuo aggiornamento tecnologico, di penetrazione commerciale in Europa e nel mondo.

L’arte della Val Pesarina è presente a Trieste già nell’anno 1747 con l’installazione dell’orologio sulla Torre del Porto. Il manufatto è opera dei Capellari che, con Cristoforo, furono gli iniziatori della tra dizione orologiaia in quella che oggi viene chiamata La Valle del Tempo.

È dovuta però ai Solari la fabbricazione degli orologi di maggiore pregio storico della città: quello della Borsa (realizzato da Giacomo nel 1816), dell’ex Arsenale San Marco (installato da Antonio Solari), l’orologio della Torre del Municipio (1874) e quello della chiesa di San Giovanni (1876) prodotti da Giovanni Battista Solari. Ricerche d’archivio sono tuttora in corso per stabilire l’esatta paternità di altri manufatti, fra i quali l’orologio di Villa Necker. Questo tema avvincente sarà approfondito nella conferenza in programma martedì 28 maggio alle 17.30 nella Sala Maggiore della Camera di Commercio (piazza della Borsa 14), su iniziativa della sezione Scienza e tecnologia del Circolo della Cultura e delle Arti di Trieste, a cura del prof. Andrea Sgarro (dipartimento di Matematica e geoscienze del nostro ateneo).

Relazioni saranno svolte dal ricercatore Alceo Solari, appartenente all’ottava generazione della famiglia, da Giacomo Rupil – ideatore dell’orologio cinetico ad acqua posto nel 2009 all’ingresso dell’Area Science Park – e da Bruno Machin, esperto dei brevetti. Ingresso libero, sino a disponibilità di posti in sala.

Franco Rota

“Latte nelle Scuole” per conoscere e imparare divertendosi

24 Maggio 2019 | Di |

ALIMENTAZIONE SANA E CONSAPEVOLE

Partita l’iniziativa finanziata dall’Unione Europea, dal Ministero delle politiche agricole, dal Ministero dell’Istruzione e realizzata in Friuli Venezia Giulia dalla Camera di Commercio Venezia Giulia. Promuovere ed educare gli studenti della scuola primaria al corretto consumo di latte e dei suoi derivati all’interno di abitudini alimentari che devono essere sempre più sane.

È questo l’obiettivo principale dell’iniziativa giunta quest’anno alla sua seconda edizione. L’iniziativa rientra nel programma denominato “Latte nelle Scuole”, una grande campagna di educazione alimentare sul consumo di latte e prodotti lattiero caseari, finanziata dall’Unione europea e dal Ministero delle Politiche agricole alimentari forestali e del turismo, dal Ministero dell’Istruzione e realizzata nel Friuli Venezia Giulia dalla Camera di Commercio Venezia Giulia.

Nel 2018 a livello nazionale il programma “Latte nelle Scuole” ha coinvolto complessivamente più di 365 mila bambini fra i 6 e gli 11 anni, ai quali sono stati distribuiti circa 1.200 tonnellate di latte, formaggio e yogurt. Per l’edizione 2019 sono pervenute alla Camera di Commercio Venezia Giulia richieste di adesione alle visite formative per ben 1864 alunni, dimostrando l’attenzione crescente al progetto.

Sono iniziate in questi giorni e si protrarranno anche nel mese di giugno le visite nello stabilimento delle Latterie Friulane – Parmalat di Campoformido ( Ud), di ben 700 studenti provenienti dagli istituti di Trieste: Montessori San Giusto, Sacro Cuore di Gesù, Beata Vergine, Zupancic, Valmaura, Comprensivo di Opicina; di Udine: Matiz (di Paluzza), Modotti (Premariacco); di Gorizia: Sant’Angela Meric; di Pordenone: Istituto comprensivo di Sacile.

Con degustazioni guidate – una vera e propria merenda salutare di metà mattina – il “Latte Day” accompagna i bambini della scuola primaria in un percorso di educazione alimentare e insegna loro a inserire questi prodotti nell’alimentazione quotidiana, conservandone poi l’abitudine per tutta la vita. Latte fresco, yogurt – anche delattosati – e formaggi vengono distribuiti gratuitamente ai bambini delle scuole aderenti al Programma, per far conoscere le loro caratteristiche nutrizionali e apprezzarne i sapori. E, naturalmente, per raccontare in quanti e quali modi possano essere gustati. Come tutti gli alimenti, anche il latte e i suoi derivati devono essere inseriti all’interno di una dieta varia ed equilibrata, secondo precise modalità di consumo.

Il latte è infatti una fonte preziosa di nutrienti perché è la prima fonte di calcio della dieta italiana, con un corredo di acqua, proteine di eccellente valore biologico, zuccheri e grassi in percentuale equilibrata, vitamine (soprattutto del gruppo B), e altri minerali tra cui potassio, fosforo e zinco. È un prodotto ad elevata “densità nutrizionale”, ma a bassa “densità energetica”. Eppure proprio i consumi di questi importanti prodotti sono in continuo calo e nettamente al di sotto delle raccomandazioni scientificamente accreditate.

Oltre alle visite in programma si terrà anche un Convegno con incontri di approfondimento dal titolo “Latte bio: convenienza o vocazione”, lunedì 27 maggio, nella Sala Maggiore della Camera di Commercio Venezia Giulia (piazza della Borsa 14) con inizio alle 9.30, moderato dal giornalista Nicolò Gambarotto. Protagonisti allevatori, esponenti della Coldiretti e del Cluster Agrifood Fvg, cuochi, esperti di marketing territoriale, presente l’Assessore regionale alle risorse agroalimentari, forestali e ittiche.

In platea saranno presenti classi dell’ISIS biotecnologico di Gorizia e dell’Istituto Tecnico Agrario Brignoli di Gradisca.

 

 

 

 

Rivoluzione digitale: il Pid a fianco delle imprese

2 Maggio 2019 | Di |

NEL 2018 EROGATI QUASI 215 MILA € PER LE AZIENDE PROTAGONISTE DELLA QUARTA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

Bilancio molto positivo per il primo anno di attività del Punto Impresa Digitale (Pid) della Camera di Commercio Venezia Giulia che grazie ai suoi “digital promoter” delle sedi di Trieste e Gorizia – in modo del tutto gratuito – sta assistendo le aziende del territorio, di qualsiasi dimensione e settore economico, desiderose di adottare soluzioni 4.0. Nel 2018 sono stati supportati 51 imprenditori nel processo di mappatura del livello di digitalizzazione nei diversi settori aziendali e nel mettere a fuoco le necessità per migliorare in questo ambito. Sono invece 46 le imprese che hanno ottenuto i voucher digitali messi a disposizione per ottenere servizi di consulenza e percorsi formativi dedicati alle nuove competenze e alle tecnologie digitali. L’importo complessivo è stato di quasi 215 mila euro, mentre ogni impresa ha potuto utilizzare un contributo a fondo perduto al massimo di 6 mila euro finalizzato a coprire il 70 per cento delle spese sostenute. Partito molto bene anche il bando per i voucher digitali 2019 che si è aperto lo scorso 10 aprile. Risultati in linea con il “Piano Nazionale Impresa 4.0”, messo in campo dal Ministero per lo Sviluppo economico (Mise) per stimolare la produzione e la crescita economica del Paese, promuoverne la competitività, rinnovare l’immagine e la genuinità dei prodotti di eccellenza del marchio “Made in Italy”, aiutare le aziende italiane a essere protagoniste della quarta rivoluzione industriale.

Numerosi inoltre gli eventi organizzati sul territorio dal Punto Impresa Digitale della Camera di Commercio Venezia Giulia che hanno coinvolto anche le associazioni degli agricoltori, degli artigiani e dei commercianti. A maggio sono in calendario due iniziative: una dedicata all’Agricoltura 4.0 e un’altra incentrata sulla Realtà Virtuale.

 

Olio Capitale, la qualità vince ancora

2 Maggio 2019 | Di |

Non solo prodotti eccezionali ma anche cultura e tanti approfondimenti su salute e gastronomia

Il Salone degli extravergini di oliva nell’ultima edizione alla Stazione Marittima si è confermato l’appuntamento di riferimento per il settore in ambito internazionale

231 etichette partecipanti al Concorso internazionale, quasi 200 produttori presenti e un’affluenza finale che ha toccato quota 12 mila presenze con i picchi di visitatori nelle giornate di sabato 16 e domenica 17 marzo. Sono questi i numeri di Olio Capitale 2019, un evento organizzato dalla Camera di Commercio Venezia Giulia e realizzato da Aries con la collaborazione dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, la sponsorizzazione di Despar Interspar Eurospar e di Crédit Agricole FriulAdria, il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e il patrocinio del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo.

Una edizione di Olio Capitale arrivata dopo un’annata olivicola difficile a causa del maltempo che nel 2018 ha colpito le regioni del Sud Italia, ma contraddistinta comunque da un raccolto di elevatissima qualità nonostante il calo della produzione.

<Quest’anno abbiamo dedicato più spazio alla cultura dell’olio extravergine, con una serie di approfondimenti sulla salute, sulla cucina, sulla bellezza, e sul valore del nostro oro giallo – sottolinea Antonio Paoletti, presidente della Camera di Commercio Venezia Giulia -. Solo così è possibile far capire ai consumatori finali che non è possibile spendere 3-4 euro per un extravergine di qualità. Dobbiamo rispettare il lavoro dei nostri produttori. A loro, alle piccole e medie imprese che da tanti anni scelgono questa vetrina, vogliamo dare il meglio a partire da una location più bella. Finalmente il sogno di utilizzare il Porto Vecchio come sede della fiera potrebbe diventare realtà già nel 2020>.

Tanti i momenti da ricordare a Olio Capitale 2019. A partire dall’evento conclusivo della fiera: la firma, da parte dei giovani chef dell’Alpe Adria, del primo “Manifesto dell’olio extravergine d’oliva”, una iniziativa realizzata in collaborazione con l’associazione Jeunes Restaurateurs d’Europe (Jre) e lo chef stellato Emanuele Scarello. Solo Olio Capitale poteva ospitare un evento di questo livello. Da tredici anni è infatti l’unico salone dedicato esclusivamente all’olio extravergine d’oliva come prodotto di eccellenza e come elemento fondamentale alla base della cultura alimentare mediterranea. Solo a Trieste gli chef protagonisti dell’alta cucina internazionale potevano sancire una delle caratteristiche fondamentali di quelli che in molti definiscono “l’oro della terra”: l’olio extravergine di oliva è un alimento e non solo un condimento!

Grande successo inoltre per i momenti di approfondimento con relatori di altissimo profilo e per le degustazioni guidate da assaggiatori professionisti che spesso hanno registrato il tutto esaurito. L’abbinamento extravergine di Parovel e cioccolato di Peratoner ha letteralmente conquistato il pubblico presente in fiera, grazie anche alla presentazione magistrale da parte del maestro cioccolatiere Giuseppe Faggiotto che ha realizzato anche l’inedito cioccolatino Olio Capitale.

Molto apprezzati infine gli extravergini che si sono distinti nel Concorso Olio Capitale giunti a Trieste da Puglia, Liguria, Veneto e Córdoba in Spagna. Riconoscimenti di rilievo anche per gli oli della Campania, della Toscana, dell’Umbria, delle Marche, del Lazio e della vicina Slovenia.

Roberto Toffolutti

Intervista al presidente Giacomo Borruso

2 Maggio 2019 | Di |

INTERPORTO DI TRIESTE, RIFERIMENTO DELLA LOGISTICA FVG

“Saremo in grado di intercettare anche i flussi di merci provenienti dall’estremo oriente asiatico e diretti in Europa o altrove”

Attore di riferimento della logistica del Friuli Venezia Giulia e snodo nevralgico nella rete intermodale internazionale: l’Interporto di Trieste Spa ha una crescente importanza e rilevanza nell’offerta di servizi logistici ai vettori del trasporto ponendosi anche come operatore della retro-portualità del Porto di Trieste. Un ruolo, quello dell’ Interporto di Trieste, cresciuto di rilevanza negli ultimi anni e che sta ottimizzando in maniera crescente una localizzazione invidiabile, ovvero una posizione strategica che consente di connettere i traffici merci tra i mercati dell’Europa Centro Orientale e il bacino del Mediterraneo. Il percorso di crescita ha visto in questi anni alla presidenza il prof. Giacomo Borruso, esperto di economia dei trasporti sotto molteplici punti di vista, sia come docente universitario, che al vertice di varie aziende del settore.

 

Prof. Borruso, sotto la sua presidenza Interporto ha “cambiato pelle”…

<Accanto agli storici flussi di merci, sviluppando l’attività di retroportualità per il Porto di Trieste e usufruendo del vantaggio competitivo derivante dal “punto franco”, saremo in grado di intercettare anche i flussi di merci provenienti dall’estremo oriente asiatico e diretti in Europa o altrove. Per fare ciò abbiamo pianificato significativi investimenti da realizzare per sviluppare l’attività inerente la retro-portualità a servizio del Porto stesso, in sinergia con l’Autorità di Sistema Portuale, valorizzando il Decreto attuativo del 13 luglio 2017 sottoscritto dal Ministro delle Infrastrutture e Trasporti e da quello dell’Economia e Finanze che sancisce il Porto di Trieste quale, appunto “punto franco”>.

 

In tal senso che novità ha introdotto il Decreto?

<Il Decreto consente all’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale la gestione delle aree extra-doganali (il “punto franco” ndr), consentendo maggior competitività per il Porto di Trieste con la possibilità di svolgere in quelle aree le prime lavorazioni industriali. Per fare ciò l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale ha individuato in una parte dell’area industriale di proprietà di Wärtsilä Italia Spa (a Bagnoli della Rosandra nel Comune di San Dorligo della Valle) un sito per lo sviluppo di un’efficace retro-portualità, anche in regime di punto franco, indentificando in Interporto la società veicolo per la realizzazione. Il risultato è stata la creazione di FREEeste, un’area dove è possibile svolgere sia attività industriali in regime di Punto Franco Internazionale, nonché la manipolazione e lo stoccaggio delle merci in regime extra doganale>.

 

Quali sono stati gli attori che hanno creduto e investito su questa strategia?

<Va rilevato che Friulia Spa Finanziaria della Regione Fvg, socio di minoranza di Interporto con una quota pari al 3,3% del capitale sociale, ha sostenuto il progetto congiuntamente all’Autorità di Sistema Portuale, prima rilevando le quote della Regione (quelle “ereditate” dalla ex Provincia di Trieste ) poi sottoscrivendo entrambe un aumento di capitale della Società per 3 milioni di euro ciascuno. All’aumento di capitale ha partecipato anche la Camera di Commercio Venezia Giulia con un importo pari a 1,4 milioni di euro. Autorità di Sistema Portuale e Friulia detengono congiuntamente la maggioranza del capitale di Interporto assumendo rispettivamente il ruolo di partner industriale e partner finanziario>.

 

Quali i più recenti e ulteriori sviluppi all’interno di Interporto di Trieste?

<A fine 2018 Friulia Spa ha conferito a Interporto di Trieste le sue quote di Interporto di Cervignano nell’ottica di sviluppo e di potenziamento dell’intero Sistema Logistico Regionale. L’offerta di spazi dedicati alla logistica è ora complessivamente pari a 932.000 mq, ubicati sulle 3 diverse sedi: Fernetti, Bagnoli della Rosandra e Cervignano. Le aree sono tutte collegate alla linea ferroviaria tramite i propri raccordi e dispongono del collegamento autostradale. Vantaggi non da poco per chi intende fare logistica ad alto livello>.

 

Azienda Speciale per il Porto di Monfalcone: programma promozionale 2019

2 Maggio 2019 | Di |

 

Anche nel 2019 prosegue l’attività di promozione dello scalo isontino condotta dall’Azienda Speciale per il Porto di Monfalcone. L’Azienda promuoverà le potenzialità ed i traffici del Porto di Monfalcone con un programma che prevede la partecipazione, con proprio stand istituzionale, a 6 eventi fieristici di caratura internazionale nel settore della logistica e dei trasporti, sia in Italia che all’estero.

Il primo appuntamento in calendario si è già tenuto a Mosca (Russia) dal 15 al 17 aprile con la partecipazione alla manifestazione fieristica “Transrussia ‘19”.

Dal 14 al 16 maggio l’Azienda sarà presente alla manifestazione “Made in steel” che si terrà a Milano, nel nuovo quartiere fieristico Rho-Pero.

Il programma promozionale vedrà, quindi, l’Azienda Speciale per il Porto di Monfalcone partecipare al “Breakbulk 2019” che si terrà a Brema (Germania) dal 21 al 23 maggio. La prima settimana di giugno, dal 3 al 7, l’Aspm parteciperà alla “Transport Logistic” di Monaco di Baviera, all’interno dello spazio espositivo organizzato dalla Regione Friuli Venezia Giulia con il coordinamento di Aries.

Successivamente, dal 25 al 27 giugno, l’Azienda sarà presente al “7th Mediterranean Ports & Shipping” che si terrà a Casablanca (Marocco).

Seguirà, dal 9 al 11 luglio, la partecipazione al “8th Black Sea Ports & Shipping” che si terrà a Costanza (Romania). L’Ufficio Promozione dell’Azienda Speciale per il Porto di Monfalcone è a disposizione degli operatori per fornire i dettagli del caso, telefonicamente allo 0481 414097, oppure via email a info@monfalconeport.it.