Mediazione: opportunità per ridurre gli arretrati dei Tribunali
17 Gennaio 2019 | Di Venezia Giulia Economica |
L’incentivazione dell’utilizzo della mediazione, insieme alle riforme strutturali dell’organizzazione e del processo civile, sono una opportunità straordinaria per ridurre il grave arretrato che pesa sui Tribunali. E l’auspicio è che vi siano nel futuro spazi di intervento per migliorare ulteriormente questo percorso, incentivando l’obbligo della presenza delle parti nel caso della mediazione. Se ne è parlato nell’incontro al quale hanno partecipato Pier Valerio Reinotti, presidente del Tribunale di Trieste, Andrea Zuliani, magistrato formatore della struttura decentrata della Scuola Superiore della Magistratura, Alessandro Gherlandini, giudice del Tribunale di Firenze, Paola Lucarelli, dell’Università di Firenze,Chiara GiovannucciOrlandi, dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Alfredo Antonini, mediatore presso la Cciaa Venezia Giulia, Paolo Simeon, presidente della Sezione Giurisdizionale Corte dei Conti del Fvg, Arturo Picciotto, presidente della Sezione Civile del Tribunale di Trieste, che si è svolto questo pomeriggio nella sala Maggiore camerale, organizzato dalla Camera di Commercio Venezia Giulia in collaborazione con la Scuola Superiore della Magistratura.
Nel dibattito è emerso che molti sono i magistrati che utilizzano la mediazione demandata e sanzionano responsabilmente le parti che non partecipano, ma molto resta ancora da fare anche su questo fronte.
Mettere a disposizione delle imprese e dei cittadini la possibilità di giungere a una più rapida e meno costosa composizione dei conflitti rappresenta il filo conduttore dei recentissimi interventi di riforma, mediante un alleggerimento del carico che grava sulla giurisdizione. Occorre procedere in questa direzione, per radicare gradualmente nel nostro sistema la convinzione che gli strumenti propri della giurisdizione debbano essere attivati soltanto ove i tentativi alternativi si siano rivelati infruttuosi.
<Uno degli scopi – rileva ancora Paoletti– dell’odierno incontro è proprio quello di evidenziare questa problematicasia al Ministero della Giustizia per mettere a punto una riforma della mediazione, sia all’Autorità Giudiziaria, per evitare che – in assenza di provvedimenti che penalizzino il mancato ricorso ad una effettiva mediazione – la stessa venga ingolfata da controversie che potrebbero essere brillantemente risolte con tempi e costi infinitamente inferiori. Ciò è testimoniato dal fatto che, per Trieste e Gorizia, quando la controparte accetta il procedimento di mediazione l’esito positivo è assicurato in oltre il 50% dei casi: nel 2018 – non considerando i 38 procedimenti ancora pendenti – in 29 casi su 50 (nel 2017 in 32 casi su 70)>. Risultato – migliorato rispetto al 2017 –grazie ai Mediatori che si impegnano, mettendo a disposizione tanto del loro tempo, per condurre a termine con successo le mediazioni assegnate dall’Organismo di Mediazione.
L’incontro odierno ha inteso fornire un contributo al funzionamento globale del Sistema Giustizia in Italia – fondamentale per la competitività del Paese – che, se il ricorso alla mediazione/conciliazione fosse più ampio, vedrebbe avvantaggiati non solo i privati ma anche le imprese e i professionisti: nel 2018 infatti l’Organismo di Mediazione della Camera di Commercio Venezia Giulia. ha visto coinvolte in procedimenti di mediazione ben 225 imprese o professionisti(su un totale di 512 soggetti coinvolti).
Nelle varie relazioni si è trattato approfonditamente della mediazione demandata dai giudici con particolare riferimento alla sede di Firenze e alle specifiche caratteristiche utilizzate dal giudice Alessandro Ghelardini nella sua pratica, ma anche dal punto di vista delle diverse sperimentazioni condotte a partire da Firenze, ma non solo, dalla prof.ssa Paola Luccarelli che ha dato vita a una fruttuosa collaborazione tra le sedi giudiziarie e l’Università. Mentre la prof.ssa Chiara Giovannucci Orlandi dell’Università Alma Mater di Bologna ha spiegato le prospettive di riforma oggi all’attenzione del mondo politico sia sul piano nazionale che europeo.
Spunti interessanti sono emersi anche dagli interventi programmati con l’importante presenza del presidente della Corte dei Conti del Fvg a sottolineare come la Corte stessa voglia offrire alla mediazione il massimo sostegno riconoscendone spesso l’efficacia e da testimonianze concrete di chi offre tutto il suo impegno per il successo dello strumento.
IL SERVIZIO MEDIAZIONE/CONCILIAZIONE
La Mediazione/conciliazione rappresenta dal 2010 un servizio istituzionaledel sistema camerale inquadrato nell’ambito della regolazione del mercato, settoreche è stato riconosciuto di primaria importanza dal recente riordino delle funzioni camerali. La Camera di Commercio Venezia Giulia dedica un notevole impegno di energie per cercare di rispondere all’esigenza di fornire alla collettività questo rapido,economicoed efficace strumento di risoluzione delle controversie civili e commerciali alternativo rispetto al ricorso all’Autorità Giudiziaria.
I DATI
Nel 2018sono state presentate all’Organismo di Mediazione operante presso la sede camerale di Trieste e di Gorizia 248 domande di mediazione(nel 2017 erano state 247) :
- 3% per affitto di azienda
- 2% per comodato
- 16% per condominio
- 5% per contratti assicurativi
- 6% per contratti bancari
- 2% per diffamazione
- 17% per diritti reali
- 9% per divisione
- 16% per locazione
- 3% per responsabilità medico-sanitaria
- 5% per successione ereditaria
- 15 % per altro
Purtroppo nel 2018 ben 148 domandehanno trovato la mancata adesione della controparte (nel 2017 erano state 149) senza che si potesse procedere neppure alla disamina preliminare della controversia (soprattutto in materia assicurativa, finanziaria e medico/sanitaria). Spiace anche rilevare che nel 52% dei procedimenti in cui è parte convenuta un’impresa o un professionista o un ente pubblico, il procedimento non prosegue per mancata accettazione del medesimo. <E’ opportuno – ha indicato in conclusione il presidente della Cciaa Vg, Antonio Paoletti – in qualche maniera intervenire per evitare un dispendio di energie della Pubblica Amministrazione che organizza incontri, designa mediatori, procede a notifiche , sollecita l’intervento delle parti istanti e quant’altro … il più delle volte per raccogliere la preconcetta mancanza di spirito conciliativodella controparte o per paura della stessa(se Pubblica Amministrazione) di dover rispondere alla Corte dei Conti per aver concluso un accordo svantaggioso>.