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L’occupazione a Trieste viaggia in linea con la Ue

24 Maggio 2019 | Di |

Conoscere l’economia del proprio territorio e capirne la portata attraverso i “numeri”: con questo obiettivo iniziamo da questo numero degli approfondimenti realizzati grazie al contributo del Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio Venezia Giulia. Andremo di volta in volta a tratteggiare quelle che sono le caratteristiche dei territori delle ex province di Trieste e Gorizia, sia singolarmente che come area vasta della Venezia Giulia. In questo primo approfondimento abbiamo preso in considerazione i dati relativi al mercato del lavoro nell’area triestina. Dati da cui emerge una situazione che consente un moderato ottimismo verso il futuro.

In particolare, per quanto riguarda l’area triestina, il tasso di occupazione al 67,9%, che risulta essere il risultato migliore dal 2004, sta a confermare quanto il capoluogo regionale stia vivendo un momento di grande crescita. Le azioni svolte a livello pubblico e privato, capaci di attrarre nuovi e crescenti investimenti, vengono confermate dal considerevole balzo in avanti del turismo. Trieste è diventata destinazione turistica, non lo dimostrano solo le persone che si vedono girare per la città, ma lo testimoniano i continui investimenti nel settore commerciale, della ristorazione e della ricettività non solo alberghiera.

Possiamo finalmente affermare che Trieste sta risalendo la china. Non lo diciamo solo noi: in una graduatoria nazionale dell’Istat del 2018 nella quale per tasso di occupazione risulta al primo posto la provincia di Bolzano (73,5%), seconda Bologna (72,4%), con ad esempio Milano al 69,5%, il tasso di occupazione di Trieste si colloca in 20.a posizione sulle 108 province della Penisola.

Tale tendenza si rispecchia nel 2018 anche nel resto dell’Europa considerata a 28 Paesi. Un’analisi a più ampio raggio, infatti, svolta da Eurostat attesta che nel 2018 nell’EU-28 si è raggiunto il più elevato tasso di occupazione dal 2005, quel 73,2% che ormai si avvicina al 75,0% che è l’obiettivo stabilito per l’area dal Consiglio d’Europa. Parametrati ai dati Eurostat (che utilizza un tasso di occupazione diverso e calcolato per la fascia di età 20-64 anni) la Germania è al 79,9%, la Slovenia al 75,4 e l’Italia al 63,0. Trieste, invece, con questo criterio di calcolo, arriva al 72,3%, ovvero solo 2,7 punti percentuali in meno rispetto a quanto il Consiglio d’Europa si è prefissato di raggiungere nell’area a 28 Paesi entro la fine del 2020. E permettetemi di essere ottimista.

di Antonio Paoletti

Presidente della Cciaa Vg