Le priorità infrastrutturali per il sistema economico del Friuli Venezia Giulia
20 Ottobre 2022 | Di Venezia Giulia Economica |
Presentato il Libro Bianco realizzato da Uniontrasporti con le Camere regionali
Presentato questa mattina a Trieste, nella sala Maggiore della Camera di commercio Venezia Giulia, alle autorità e agli operatori pubblici e privati della logistica il Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali del Friuli Venezia Giulia. Un documento che si inserisce nel solco dell’impegno storico del sistema camerale sui temi infrastrutturali realizzato dalle due Camere regionali con Uniontrasporti e a valere sul Fondo perequativo di Unioncamere italiana. Il Libro vuole essere uno strumento di proposta per far giungere agli enti di governo centrali e locali le richieste del sistema produttivo regionale rispetto alle opere indifferibili e necessarie per tornare a competere sui mercati nazionali e internazionali.
<Attraverso un’attività di concertazione – ha riferito Antonello Fontanili, direttore di Uniontrasporti – e mediante un approccio bottom up che mette al centro l’ascolto delle imprese, sono state individuate 10 priorità infrastrutturali che vogliono rispondere a 4 macro obiettivi: rafforzamento dell’intermodalità e della logistica integrata; connettere il Friuli Venezia Giulia ai mercati nazionali ed internazionali; prepararsi all’evento Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025; promuovere azioni per sviluppare innovazione e sostenibilità>
Il contributo all’analisi delle priorità infrastrutturali del Friuli Venezia Giulia prende avvio dal riconoscere – sulla base di valutazioni di dati di domanda e di offerta di trasporto e logistica, e della loro collocazione in uno scenario macroeconomico – che il Friuli-Venezia Giulia presenta elementi di specificità unici nel panorama nazionale. La regione è interessata da flussi di attraversamento rilevanti, che superano il 50% sulla rete autostradale e ferroviaria, in un contesto di parziale creazione di valore aggiunto, soprattutto in ambito portuale.
La realizzazione di una integrazione infrastrutturale regionale deve passare attraverso più piattaforme logistiche differenziate, per i flussi import/export regionali e per i traffici di attraversamento, privilegiando le attività a valore aggiunto e sfruttando le contingenze geopolitiche e macroeconomiche, esattamente come avvenuto in passato per attrarre sulla modalità marittima il traffico Ro-Ro prima diretto via strada lungo i Balcani. In ciò, giocano un ruolo determinante le opportunità uniche della regione, dallo status di punto franco del porto di Trieste ad una dotazione stradale, ferroviaria, interportuale di rispetto. L’aumento di accessibilità del territorio regionale ai mercati di produzione e consumo richiede poi un approccio necessariamente sovraregionale, considerando che i flussi merci da/verso il Friuli utilizzano in maniera significativa infrastrutture portuali e terrestri anche al di fuori del territorio regionale.
<Le azioni da portare avanti nella nostra regione – ha detto Antonio Paoletti, presidente della Camera di commercio Venezia Giulia – sono ben chiare, ma c’è purtroppo una cattiva consuetudine che vale sulle infrastrutture, sull’industria, sul commercio e sugli altri settori: il blocco burocratico e le norme datate che non si riesce a semplificare e ad aggiornate. Le infrastrutture che si pensano oggi forse si realizzeranno tra dieci anni, ma ormai saranno già vecchie. Siamo fermi di Governo in Governo, senza norme capaci di sbloccare il sistema. L’auspicio è che il nuovo Governo nomini dei commissari – l’esempio della ricostruzione del ponte a Genova lo dimostra – in grado di attuare e realizzare quanto necessario e in particolare le priorità del Friuli Venezia Giulia>.
<Con questa importante iniziativa il sistema camerale va a identificare un tema fondamentale per lo sviluppo della nostra economia, quello delle infrastrutture. Infrastrutture – prosegue il presidente della Camera di commercio di Pordenone-Udine, Giovanni Da Pozzo – vuol dire industria, turismo, logistica e mai come in questi anni questo tema è diventato centrale. E soprattutto ora con le risorse del Pnrr dobbiamo ottimizzare le opportunità già in essere come i porti, gli interporti, l’aeroporto, gli interscali con la convinzione che sono valori della nostra regione e tutti assieme dobbiamo lavorare per portarli a compimento>.
<Sullo sfondo, occorre considerare – ha riferito Dario Aponte, esperto di economia dei trasporti che ha preso parte alla redazione del piano – le condizioni di deep uncertainty di contesto, fronteggiabili solo con un approccio innovativo di pianificazione, basato sul monitoraggio e sul piano-processo, sulla scorta di buone pratiche a livello regionale e nazionale. Tale approccio consente anche di sfruttare appieno le opportunità offerte dalle correnti transizioni tecnologica e digitale. Non può non considerarsi poi la centralità del tema della sostenibilità, non solo nella sua accezione ambientale, ma anche e soprattutto economica e sociale. In tal senso, la regione può candidarsi a essere living lab per applicazioni innovative e di frontiera, grazie proprio alla massa critica rappresentata dal traffico di attraversamento>.
Quattro sono i macro obiettivi individuati per il territorio del Friuli Venezia Giulia:
Rafforzamento dell’intermodalità e della logistica integrata: Migliorare l’intermodalità e la logistica integrata, con particolare attenzione alle aree industriali, sia quelle in cui vige il regime di porto franco internazionale, sia quelle interessate dall’istituenda ZLS (Zona Logistica Semplificata) e dalla possibile futura ZESE (Zona Economica Speciale Europea), attraverso il miglioramento dell’accessibilità dei porti e degli interporti. Rientrano in questo macro obiettivo, ad esempio, gli interventi riguardanti il potenziamento delle linee ferroviarie che collegano il porto di Trieste con il retroporto e con il nodo di Monfalcone, quelli relativi al porto di Nogaro e all’interporto di Pordenone.
Connettere il Friuli Venezia Giulia ai mercati nazionali ed internazionali: Rafforzare le infrastrutture, soprattutto quelle di rete, che permettono al territorio del Friuli Venezia Giulia di connettersi con i mercati europei e mondiali in maniera agevole, anche in considerazione del completamento di alcune reti autostradali che interessano più regioni (come ad esempio la Pedemontana Veneta).
Gorizia Capitale Europea della cultura 2025: Prepararsi all’evento Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025 con un territorio capace di rispondere alle esigenze del turista ma anche della popolazione locale. Sono compresi gli interventi relativi al potenziamento del Porto di Monfalcone per il traffico croceristico ed il potenziamento e la velocizzazione della linea ferroviaria Venezia-Trieste.
Promuovere azioni per sviluppare innovazione e sostenibilità: Porre in essere azioni dirette a contrastare la crisi climatica, quella idroelettrica e sviluppare una mobilità e una logistica sicura, integrata e sostenibile
e 10 sono le priorità infrastrutturali che rispondono ai precedenti macro obiettivi
Di particolare rilievo nel corso dell’incontro le testimonianze portate da operatori e realtà pubbliche
fondamentali attori della logistica del Friuli Venezia Giulia. Sono così intervenuti Matteo Codognotto, direttore M&I Codognotto Italia SpA, Marco Consalvo, consigliere e ad di Aeroporto Friuli Venezia Giulia, Carlo De Giuseppe, direttore Commerciale Sviluppo e Commercializzazione Territoriale Nord-Est – Rete Ferroviaria Italiana, Denis Durisotto, presidente Trasporti e Logistica – Confapi FVG, Giuliano Grendene, amministratore unico Sdag Gorizia, Matteo Parisi – consigliere Francesco Parisi Casa di Spedizioni SpA, Silvano Pascolo, presidente Interporto – C. Ingrosso Pordenone, Paolo Privileggio, presidente e ad Interporto Trieste – Fernetti, Lanfranco Sette – presidente Interporto Cervignano del Friuli, Vittorio Torbianelli – segretario generale AdSP Mare Adriatico Orientale.