“Latte: Elemento fondamentale della nutrizione”
25 Maggio 2018 | Di Venezia Giulia Economica |
Madriz:<Non un alimento qualunque bensì il nostro primo nutrimento spiegato ai giovani>
Latte e scuole protagonisti questa mattina in Camera di Commercio, a Trieste, per il primo appuntamento delle iniziative del programma “Latte nelle scuole” promosso dai Ministero delle Politiche agrarie, alimentari e forestali, in collaborazione con l’Unioncamere, le Camere di commercio e il CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria): il programma in Friuli Venezia Giulia – realizzato dalla Camera di Commercio Venezia Giula – si concluderà con l’iniziativa finale del 31 maggio presso la Villa Codelli di Mossa, dove è prevista la partecipazione di oltre 400 studenti.
Oltre un centinaio di studenti degli istituti Ad Formandum di Trieste, Tecnico Agrario “Giovanni Brignoli” di Gradisca (era presente la sezione monfalconese) e Istituto di istruzione superiore “Sandro Pertini”, sempre di Monfalcone, hanno preso parte a questa mattinata dedicata al latte e alle sue caratteristiche che lo rendono un alimento di fondamentale importanza per la salute. <Il latte – ha detto il vicepresidente della Camera di Commercio Venezia Giulia, Gianluca Madriz, nel suo saluto introduttivo – non è un alimento qualunque bensì il nostro primo nutrimento, quello che ci fa crescere e ci prepara alla vita. Negli ultimi anni – invece – il consumo di latte e latticini è diminuito, e l’iniziativa di oggi rientra nelle attività finalizzate a contrastare questa tendenza, incentivando già in età infantile le buone consuetudini alimentari. Oggi abbiamo voluto fornire informazioni utili per il corretto consumo di latte e dei suoi derivati, avvalorate da basi scientifiche, concentrandosi sulla sua importanza per la salute e sulla garanzie di sicurezza e di qualità>.
Si tratta di un vero percorso di educazione alimentare, che intende sensibilizzare sull’importanza del latte nella nostra alimentazione, sulla sua provenienza e su come viene prodotto, anche attraverso le testimonianze di chi ci lavora: produttori, aziende, enti, associazioni e nutrizionisti.
Il latte, infatti, non è solo un alimento sano che non dovrebbe mai mancare sulle nostre tavole, ma è anche un motore importante dell’economia che va valorizzato, sostenendo allevatori e produttori – che hanno un ruolo significativo anche per lo sviluppo rurale – e più in generale tutta la filiera del latte e dei latticini. Il nostro Paese – e il nostro territorio in particolare – ha delle produzioni di assoluta eccellenza che vanno aiutate a crescere anche aumentando la consapevolezza nei consumatori.
Di seguito le sintesi degli interventi che sono stati realizzati nel corso della mattinata moderata dal giornalista Giuseppe Cordioli.
IL MARCHIO ACQUA PER LA VALORIZZAZIONE DELLA FILIERA LATTIERO CASEARIA
dott.ssa Elena Pozzi
ERSA
L’intervento ha riguardato la presentazione del marchio di qualità regionale AQUA-AGRICOLTURA, QUALITA’, AMBIENTE, regime di certificazione nato con la legge regionale n. 21/2002, che ha visto il suo sviluppo a partire dall’anno 2012. Dopo una panoramica delle caratteristiche del marchio e dell’impianto normativo a supporto, sono state illustrate le filiere certificate, tra le quali quella del latte, con l’illustrazione dell’esperienza dell’ERSA nella gestione di questo strumento di valorizzazione del comparto agricolo.
VALORI NUTRIZIONALI DEL LATTE E DERIVATI
dott.ssa Martina Castaldo
Dietista
CREA
Il Programma “Latte nelle Scuole”, finanziato dall’Unione Europea e realizzato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, è nato col fine di promuovere l’adozione di corrette abitudini alimentari in età infantile tramite la distribuzione di latte vaccino e derivati (yogurt e formaggi) agli allievi delle scuole primarie aderenti al progetto sul territorio nazionale.
Il latte vaccino è un alimento che, in poche chilocalorie, fornisce acqua, proteine ad alto valore biologico, zuccheri e grassi in quantità equilibrata, vitamine e minerali, tra cui il calcio. I prodotti lattiero-caseari sono considerati alimenti funzionali poiché è in grado di migliorare lo stato di benessere della persona e ridurre il rischio di malattie. Nonostante l’importanza di inserire il latte in un’alimentazione varia ed equilibrata, i dati italiani mostrano che il suo consumo è nettamente in calo e al di sotto di quanto raccomandato dalle istituzioni scientifiche accreditate.
LE FILIERE DEL LATTE
dott.ssa Elsa Bigai
Filiera lattiero casearia del Consorzio Agrario Friuli Venezia Giulia, Produzione Latte anno 2017
La nostra Filiera
Aziende socie conferitrici latte 121 (14% del FVG) e Latte conferito 260.000 q.li (11 % del FVG) di cui 137.000 q.li prodotto da 42 aziende socie certificate AQuA e 110.000 q.li da 60 aziende socie certificate “di solo PRI”
Nel nostro caseificio di Venzone nel 2017 il latte lavorato è stato pari a 33.250 q.li di cui il 50% certificato AQUA-PRI con produzione di:
4.000 q.li pari a circa 64.000 forme di formaggi stagionati: Montasio DOP, Montasio DOP AQUA-PRI, Latteria e Latteria AQUA-PRI, inoltre 90 q.li di formaggi freschi e 170 q.li di gelato artigianale
La nostra Distribuzione
GDO 50% (Coop Alleanza 3.0, Aspiag Service srl – Despar Tribù, Brendolan Alimentari, Carrefour, Centri Commerciali e Ipermercati Conad, Mercator, Pam Panorama, Unicomm, Vivo Friuli, Spak Supermercati) PRIVATE LABEL 15% (Mercati anglosassoni), HORECA 15% e PICCOLA DISTRIBUZIONE 20%
LE CONTRAFFAZIONI
prof. avv. Marcello M. Fracanzani
Componente Osservatorio sulla Criminalità nell’Agricoltura e sul Sistema Agroalimentare
Se oggi abbiamo problemi di adulterazione del latte è perché evidentemente c’è domanda di latte ed economicamente “conviene” investire nella sua adulterazione e smercio, piuttosto che aumentarne la quantità e qualità.
Da una sommaria indagine e senza pretesa di esaustività, possiamo indicare due principali filoni di adulterazione.
- a) da una parte, vi è l’adulterazione che serve a mantenere conservato e puro il latte prodotto con scarsa attenzione o con scadenti strutture sotto il profilo igienico sanitario, ovvero con alimentazione a basso costo e, normalmente, fuori legge che viene reperita in mercati paralleli, tendenzialmente da piccoli produttori che hanno un solo cliente (monopsonio);
- b) dall’altra, vi è l’adulterazione che serve ad aumentare la qualità di latte di una certa zona geografica tipica, per esempio quella delle “vacche rosse” per il parmigiano reggiano, piuttosto che del grana padano. In questo caso, il latte è “adulterato” non tanto con rettificazione chimica, ma solo sulla sua orginarietà, possiamo dire, sulla sua Identità, viene così “nobilitato” per aumentarne il valore.
Le due varianti possono anche combinarsi.
TRADIZIONI ED ECCELLENZE DI UN TERRITORIO DI CONFINE
prof. Giorgio Rizzatto
Accademia Italiana della Cucina – Delegazione di Gorizia
L’alimentazione degli animali influisce notevolmente sulle caratteristiche del latte e, quindi, sulla qualità del formaggio, suo principale derivato. Le produzioni si rifanno a tradizioni secolari, legate a un mondo, soprattutto montano, purtroppo in buona parte scomparso. Se il Montasio è la Dop più conosciuta, la nostra regione è ricca di tanti altri formaggi, anche poco noti: il salato d’Asìno; i carsolini Jamar, affinato in grotta, e Monte Re, da salvare dalla possibile scomparsa; il Fossa di Cormons; il Frant, miscela di recupero, duttile in cucina e base di stuzzicanti innovazioni; il Liptauer, di tradizione asburgica, ottimo per il fuori pasto e molto diffuso nel territorio giuliano.