«Il processo di accorpamento ha reso più forti le Camere: sono soddisfatto del lavoro fatto»
7 Agosto 2021 | Di Venezia Giulia Economica |
Da quando, tre anni fa, ho accolto la richiesta del mondo imprenditoriale di assumere la guida di Unioncamere, ho rafforzato la convinzione che le Camere di commercio hanno un ruolo fondamentale di supporto e di affiancamento, soprattutto per le imprese di piccole dimensioni. E questo tanto più adesso che il sistema produttivo dovrà affrontare le sfide della transizione digitale e di quella ecologica.
Ma perché le Camere svolgessero bene questo loro compito, era essenziale anche la loro riorganizzazione. Un processo articolato, condotto attraverso gli accorpamenti, che però le ha rese più forti, più strutturate, più efficienti. Tre anni fa eravamo ancora in mezzo al guado. Oggi posso dirmi soddisfatto del lavoro svolto e dei risultati ottenuti. Lascio la guida di Unioncamere conscio che abbiamo salvaguardato la storia centenaria di solidarietà e di servizio alle imprese delle Camere di commercio e siamo in grado di contribuire, con persone, progetti, strumenti e competenze, con la nostra rete e con la capacità innovativa, a costruire un futuro di benessere e sviluppo del nostro Paese.
La riforma, infatti, è una svolta importante per il sistema camerale. L’aumento di “taglia” di molte Camere di commercio, a seguito dei processi di accorpamento, mantenendo comunque la loro identità, ha notevoli vantaggi. Permette di accrescere il ruolo dei nuovi enti nei confronti delle altre istituzioni. Dà più forza ed efficacia all’attività delle Camere di commercio a supporto delle imprese. Facilita l’accesso a risorse nazionali ed europee, a tutto vantaggio dei territori.
Camere più grandi e più forti sempre più decisive per il rilancio dei sistemi economici territoriali. Le stesse associazioni imprenditoriali, inoltre, che da sempre hanno investito decisamente sul ruolo delle Camere dopo la riforma del ‘93, hanno già razionalizzato le proprie realtà, che molto spesso coincidono con la nuova geografia camerale.
La riorganizzazione si è tradotta anche in minori costi e maggiori servizi, salvaguardando il presidio “attivo” nei territori. L’esperienza maturata dalle nuove Camere accorpate ci dice che l’unione ha prodotto vantaggi certi. Penso, ad esempio, alla riduzione delle spese di funzionamento e alla crescita delle attività di sostegno all’imprenditoria. Si tratta di risorse che ritornano alle imprese in termini di investimenti e servizi a maggior valore aggiunto. Inoltre il riordino degli uffici ci ha consentito, senza perdere il radicamento sul territorio, di valorizzare meglio anche le risorse umane impiegate.
Il nuovo sistema camerale, se sarà rafforzato nelle sue funzioni, può essere un interlocutore strategico, sul quale sono convinto che il Governo vorrà investire. Le Camere di commercio, infatti, sono le istituzioni più vicine alle piccole e medie imprese, con un bacino di dati unico, personale motivato, servizi utili ed innovativi. Una rete diffusa su tutto il territorio, abituata a fare alleanze, e quindi una risorsa preziosa a disposizione del Paese.
Le istituzioni sono argini nei momenti difficili. E istituzioni come le Camere di commercio possono contribuire a dare slancio alla nuova stagione di riforme.
di Carlo Sangalli – Presidente uscente di Unioncamere