Il Parco del Mare di Trieste si presenta con il progetto e gli investitori
23 Novembre 2020 | Di Venezia Giulia Economica |
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<Dopo 15 anni siamo qui a far parlare i fatti, ovvero gli investitori che hanno presentato un progetto e una proposta concreta di partenariato pubblico-privato per la realizzazione del Parco del Mare di Trieste>. Antonio Paoletti, Presidente della Camera di Commercio Venezia Giulia promotrice da tempo della creazione a Trieste di un grande attrattore collegato al mare, ha iniziato così la presentazione del progetto del Parco del Mare di Trieste nella sala Maggiore della sede dell’Ente camerale.
<È una giornata storica – prosegue Paoletti – che vede una condivisione unica di intenti tra il privato e il pubblico, in un momento storico in cui si intende dare speranza e tracciare il futuro socio-economico di questi territori>.
In questa visione di costruzione del futuro dopo le grandi difficoltà generate dalla pandemia, c’è stata una condivisione in intenti totale. Il progetto del Parco del Mare trova infatti concordi tutti gli attori, dai promotori Icop Spa, Costa Edutainment Spa e Iccrea BancaImpresa, alle istituzioni coinvolte per la realizzazione dell’opera ovvero la Camera di Commercio, il Comune di Trieste, la Regione Friuli Venezia Giulia, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale (Aspmao), la Soprintendenza per i Beni artistici e architettonici del Friuli Venezia Giulia con la soprintendente, Simonetta Bonomi.
E così si sono espressi i rispettivi vertici. Il sindaco Roberto Dipiazza vede in questo progetto la necessaria creazione di un grande attrattore per una città che è anche turistica e che proprio in questi momenti ha bisogno di nuovi investimenti per poter osare. Il presidente dell’Aspmao, Zeno D’agostino, che ha riconfermato la disponibilità a collaborare sia da parte dell’Autorità stessa che della partecipata Trieste terminal passeggeri per far fare assieme alla città un salto di qualità e la Regione Friuli Venezia Giulia che ha assicurato il sostegno finanziario sia attraverso un videomessaggio del presidente Massimiliano Fedriga, sia con le parole dell’assessore regionale Pierpaolo Roberti, che hanno entrambe confermato il sostegno all’iniziativa e gli impegni presi dall’amministrazione.
<Per rendere possibile la presentazione della proposta dell’associazione temporanea di imprese promotrice della realizzazione dell’opera- prosegue Paoletti -, la Camera di Commercio della Venezia Giulia ha acquisito a inizio ottobre da Invitalia – Agenzia per lo sviluppo di proprietà del ministero dell’Economia, la società Trieste Navigando, titolare del progetto di Porto Lido e della concessione demaniale dell’aerea su cui verrà costruito l’acquario in un contesto di riqualificazione urbana di un’aerea degradata che sarà finalmente aperta alla pubblica fruizione>.
Esiste quindi un sito, una titolarità dell’area, un progetto e una proposta di partenariato pubblico – privato.
Il progetto in sintesi
Il progetto del Parco del Mare di Trieste interessa un’area della città, l’ex Porto Lido, ad oggi in disuso e degrado e prevede un intervento più ampio di recupero e valorizzazione dell’area che comprende anche la Lanterna.
L’Acquario che sarà costruito all’interno di questa area e che costituirà il principale attrattore, avrà una superficie complessiva di 10.000 metri quadrati, ospiterà 28 vasche espositive di cui la principale, la vasca oceanica, conterrà 3,2 milioni di litri. Il percorso di visita si svilupperà su tre piani, due espositivi e uno tecnico con la parte di impianti, tecnologia e spazi curatoriali necessari alla gestione delle vasche e degli animali ospiti.
Si stima che arriverà ad attrarre 600.000 visitatori all’anno e impiegherà, a regime, 120 lavoratori tra dipendenti diretti e indiretti.
La struttura presenterà anche una terrazza sovrastante che costituirà un punto di vista inedito sul panorama della città e della Lanterna adiacente.
L’intera area intende diventare uno spazio pubblico ad uso della città e che le restituisca un ulteriore affaccio al mare.
La struttura dell’Acquario è stata progettata nell’ottica di avere il minor impatto visivo possibile e di integrarsi perfettamente nel contesto in cui si inserisce.
La progettazione dell’Area e della struttura esterna è affidata allo studio Archest, la progettazione interna a Michael Oleksak e Ginette Castro di Cosestudi.
L’investimento complessivo per il progetto è di 44 milioni di euro.
L’apertura della struttura è prevista nel 2024.
Maggiori dettagli e approfondimenti attraverso gli interventi dei protagonisti.
Vittorio Petrucco, presidente Icop Spa
Arrivare al progetto del Parco del Mare non è stato un percorso facile, sono serviti più di 2 anni per elaborare questa proposta in Partenariato Pubblico Privato.
I promotori dell’iniziativa sono:
- un’impresa di costruzione, la ICOP;
- un finanziatore, Iccrea BancaImpresa;
- un gestore di parchi a tema, Costa Edutainment.
Come promotori ci siamo candidati alla progettazione, alla costruzione, al finanziamento, alla manutenzione e alla gestione per 30 anni dell’acquario.
Non si tratta solo di realizzare una bella opera e di recuperare un’area di pregio della città, area oggi degradata, ma anche garantire la sostenibilità economica dell’iniziativa.
In base alle valutazioni fatte l’affluenza potenziale che afferisce a un’infrastruttura di questo tipo è stata calcolata in un milione di visitatori all’anno; la nostra proposta è stata dimensionata su 600.000 presenze.
Noi promotori investiremo 24 milioni, la parte pubblica 20 milioni. Sono cifre importanti.
Anche se non sembra il momento più adatto per questo tipo di investimenti, bisogna fare uno sforzo e guardare al futuro con ottimismo pensando a come creare nuove opportunità di lavoro. Crediamo che sia una grande occasione di sviluppo per la città.
Un acquario è un’azienda complessa che occuperà direttamente più di cento persone, impiegate certamente in attività turistiche, ma anche didattiche, di ricerca ed in ambulatori per la cura delle specie marine.
Va considerato inoltre il numero delle persone impiegate per la costruzione, la manutenzione e quelle dell’indotto.
Il nostro obiettivo è aprire la struttura al pubblico nel 2024; sembra un tempo molto lontano ma oltre alla realizzazione, sono tante le cose da fare.
Basti pensare, ad esempio, all’impatto che 600.000 visitatori all’anno comportano sulla mobilità e sui servizi di accoglienza che devono pertanto essere adeguati.
Oggi è l’inizio di un percorso. L’auspicio è ripetere quanto accaduto con la piattaforma logistica per il quartiere di Servola, vorrei che l’acquario per questa zona fosse il primo pezzo di un puzzle più ampio: un progetto per la riqualificazione urbana, per il lavoro, per la città stessa.
Annamaria Coccolo, architetto, studio “Archest”
Il progetto del Parco del Mare di Trieste, travalicando i confini del lotto di pertinenza a favore di una visione di più ampio respiro, ha mirato alla realizzazione di un acquario fortemente legato al contesto fino a diventare esso stesso uno spazio fruibile, ancorato al sistema pubblico di accesso al molo.
L’idea è stata quella di prolungare la passeggiata delle “Rive”, valorizzando l’ingresso al Bagno Marino, fino ad arrivare tramite una piazza lineare al nuovo spazio pubblico fronteggiante il mare, fulcro del sistema che è fortemente relazionato alla “Lanterna”. A questa centralità si collega l’edificio dell’acquario sia con la galleria d’ingresso che con una scalinata che man mano salendo sull’edificio si plasma in uno spazio pubblico affacciato sull’acqua come i “moli” che contraddistinguono la città di Trieste.
Questa volontà di integrazione tra il nuovo edificio e il sistema degli spazi pubblici, fortemente ricercato nel progetto, è frutto della consapevolezza che solo un’architettura rispettosa, fatta di forme lineari e materiali omogenei può dare risalto a ciò che è storico come la “Lanterna” ma soprattutto al pregevole affaccio sul mare.
Chiaramente un edificio che ospita un acquario deve rispondere a precise esigenze dimensionali proprio per contenere le vasche e tutto ciò che è tecnologia e cura degli animali; in questo delicato contesto si è cercato, senza compromettere l’attrattività della struttura, di minimizzare gli spazi e le altezze per ridurre l’impatto dell’edificio sul contesto, soprattutto sul lato verso il mare.
L’edificio di progetto è formato da due trapezi collegati dalle passerelle che si trovano nella galleria a doppia altezza. Il corpo più piccolo a due livelli ospita le strutture di ingresso, il ristoro e il gift shop, nell’altro a tre livelli si trova il museo vero e proprio: due livelli per i visitatori e uno, quello superiore destinato ad accogliere la tecnologia, i laboratori e la cura e nutrizione degli animali.
L’attrazione principale è rappresentata dalla vasca centrale di forma ovale, di lunghezza pari a circa 28 metri e larghezza nel punto maggiore di 18 metri. Attorno a questa vasca e ad altre più̀ piccole sono organizzati i percorsi per i visitatori che ogni tanto, in punti strategici, potranno anche godere della bellissima vista esterna sulla “lanterna”, sul mare e sulla città di Trieste.
Per quanto riguarda l’accessibilità al museo, oltre ad un nuovo parcheggio posto nelle vicinanze dell’acquario, i rimanenti stalli, funzionali all’attività saranno reperiti, tramite convenzione con i gestori, lungo la Riva Ottaviano Augusto e aree limitrofe. I bus turistici potranno far scendere i visitatori all’inizio di Riva Traiana dove ci sono appositi spazi di manovra, inoltre, con il Porto Vecchio e i vari insediamenti museali, ricettivi, ludici che verranno realizzati, il Parco potrà utilizzare collegamenti via mare diretti e sostenibili proprio grazie ai flussi di visitatori, in linea con la mobilità integrata via terra e via mare, capace di ridurre il traffico lungo le arterie cittadine.
Ginette Castro e Michael Oleksak, architetti, studio “cosestudi”
A nostro avviso, lo sviluppo di un nuovo acquario di livello internazionale nella zona di Porto Lido rappresenta un’importante opportunità per arricchire ulteriormente l’unicità urbana e gli
aspetti culturali, sociali e storici di Trieste.
Subito dopo aver visitato Trieste e la zona di Porto Lido, siamo rimasti incuriositi dalla vostra città unica e dall’incredibile potenziale che questo luogo speciale rappresenta per i triestini e la regione Friuli Venezia Giulia.
Insieme ai nostri partner di progettazione, Archest, abbiamo cercato di sviluppare il concetto di un acquario che fosse sensibile al significativo patrimonio del sito, soprattutto della Lanterna, fornendo anche un maggiore accesso pubblico al mare e alle spettacolari viste della città dal mare. Abbiamo creduto che la costruzione dell’acquario dovesse essere sviluppata in modo che esprimesse un delicato equilibrio tra l’essere molto rispettosi dell’importante contesto storico del sito e guardare al futuro con fiducia.
L’organizzazione interna dell’acquario ha lo scopo di immergere i visitatori nelle meraviglie della vita nel mondo sottomarino per coinvolgerli prima emotivamente e poi intellettualmente nella comprensione e apprezzamento dell’importanza dell’educazione e della conservazione del mare,
Il percorso di visita non sarà percepito come un assemblaggio di vasche indipendenti ma più come l’esperienza di meraviglioso mondo di vita acquatica interconnesso e multistrato. Oltre alle vasche, il visitatore potrà osservare mostre multimediali che, utilizzando la tecnologia digitale, possono comunicare la scienza del mare e l’importanza della conservazione in modo semplice e intuitivo.
L’acquario sarà essenzialmente un “laboratorio vivente” che esprime l’impegno di Trieste per la scienza e la conservazione del mare.
Trieste è una città molto speciale con un ricco patrimonio di collegamenti con i mari e gli oceani.
Considereremo un privilegio lavorare con Costa Edutainment, Icop, Archest e, per estensione, la comunità triestina, per contribuire a creare un nuovo acquario di livello mondiale in un luogo così speciale.
Giuseppe Costa, Cavaliere del Lavoro, presidente e amministratore delegato di Costa Edutainment Spa
Costa Edutainment ha sviluppato negli anni un know-how unico nel panorama italiano nella gestione di siti e grandi strutture pubbliche e private dedicate ad attività ricreative, culturali, didattiche e di ricerca scientifica, con particolare riferimento a grandi Acquari come quello di Genova.
Uno dei principi guida dell’azienda è da sempre operare in rete e sinergia con enti, istituzioni e realtà scientifiche, culturali e turistiche del territorio per ampliare la forte attrattività che una struttura come un grande acquario ha e, in un’ottica più ampia di responsabilità sociale di impresa, far sì che l’intero territorio venga valorizzato e benefici di un indotto condiviso, a partire dalla creazione di occupazione.
Costa Edutainment ritiene che Trieste sia una città, un territorio con una buona attrattività non solo presso un pubblico italiano ma anche nei confronti di visitatori e turisti stranieri sia per la vicinanza e la raggiungibilità sia per la ricchezza dell’offerta. Il progetto dell’Acquario, che prevede di arrivare ad accogliere 600.000 visitatori all’anno, ha l’obiettivo di fare da catalizzatore per questi nuovi flussi turistici che sul territorio troveranno un’offerta molto più ampia. Parte del lavoro di preparazione da parte della città e delle imprese coinvolte nel progetto è l’organizzazione logistica e di accoglienza dei turisti in arrivo attraverso un piano di viabilità che prevede la disponibilità di parcheggi in parte di fronte all’Acquario (basti pensare che a Genova con una media annuale di 1,1 milioni di visitatori il parcheggio di pertinenza è di 160 posti) e in parte diffusi in città sufficienti a garantire una corretta gestione degli arrivi. Aspetto che, sulla scia dell’esperienza di Genova che ha notoriamente una viabilità più complessa e articolata, si presenta di facile realizzazione a Trieste.
Una struttura come l’Acquario non può prescindere dalla missione di tutela del capitale naturale, attraverso progetti di ricerca, conservazione e sostenibilità, ma anche dalla missione educativa nei confronti dei propri visitatori, dalle scuole alle famiglie. L’esperienza di visita edutainment coinvolgente, divertente e capace di parlare a ogni tipo di target, è lo strumento principale per perseguire questa missione e stimolare il pubblico a cambiare i propri comportamenti per contribuire attivamente alla conservazione del patrimonio naturale.
Carlo Napoleoni, direttore generale di Iccrea BancaImpresa
Il Parco del Mare di Trieste è un progetto altamente innovativo e vuole restituire alla comunità cittadina una vasta area interamente riqualificata e pronta ad un ulteriore sviluppo. Il Gruppo Iccrea, che da sempre accompagna e promuove le idee e i progetti che possono anche dare un ritorno alle comunità territoriali, vede nel Parco del Mare proprio importanti opportunità di innovazione e sviluppo. Grazie alla realizzazione dell’acquario, si potrà riqualificare un’intera area cittadina e contemporaneamente rispondere al bisogno impellente di sensibilizzazione verso le tematiche ambientali e di conservazione degli ambienti marini.
L’acquario sarà quindi un catalizzatore di flussi turistici, di iniziative a carattere educativo e sociale e di incentivazione per iniziative imprenditoriali nel settore del turismo, del commercio e della ristorazione. Iccrea BancaImpresa, la banca corporate del Gruppo Iccrea, ha presentato questo progetto in qualità di soggetto promotore, contribuendo – da subito – come finanziatore all’attivazione di un partenariato pubblico-privato con la formula contrattuale del leasing pubblico. In questo senso va anche la nostra collaborazione con Icop e Costa Edutaiment, affinché la realizzazione dell’acquario possa diventare una realtà>.
Immagini di Archest e cosestudi.