I dieci messaggi chiave del Position Paper: #5
5 Marzo 2021 | Di Venezia Giulia Economica |
5. La Visione del futuro per il territorio della Venezia Giulia deve tenere conto di un contesto generale di cambiamento accelerato dalla crisi da COVID-19.
- Emergono tre driver di cambiamento rilevanti per il territorio: crescente ricorso allo smart e agile working, sviluppo dell’e-commerce e di nuovi modelli di retail e affermazione di nuovi modelli di mobilità e logistica.
- Nelle imprese di mediograndi dimensioni è verosimile che la quota di lavoratori in smart working si stabilizzerà intorno al 20% entro il 2025 (con punte fino al 40% nei servizi). Il lavoro smart, più flessibile e delocalizzabile, imporrà la riorganizzazione dei territori e le priorità dei loro elementi di attrattività, determinando un ripensamento dei centri urbani e del rapporto città-territori circostanti, con una riduzione degli spostamenti (urbani ed extra – urbani) di studenti e lavoratori e una contrazione della domanda di stanze e appartamenti in affitto nelle grandi città, oltre a comportare un adeguamento infrastrutturale e dei servizi offerti.
- Le stime elaborate da The European House – Ambrosetti indicano che l’ e-commerce potrà superare i 100 miliardi di Euro nel 2025 in Italia, con un impatto anche sulla vita nei centri urbani. Si assisterà al maggior ricorso a servizi che prevedono il pagamento tramite app o sito web (es. food delivery, servizio di spesa online), all’aumento dei pagamenti digitali a discapito del contante grazie a vantaggi sanitari e di comodità offerti dalle soluzioni cashless, alla riduzione del numero di incontri e viaggi business, a favore di nuove soluzioni “phygital” o completamente virtuali, con un’accelerazione del processo di trasformazione nel retail (prossimità, riduzione degli spazi di vendita, integrazione omnicanale).
- Queste trasformazioni avranno un impatto anche sulle forme di mobilità e logistica, riducendo il ricorso all’automobile per il trasporto privato, in uno spazio urbano che favorisca la prossimità (es. dei servizi essenziali), facendo maggior ricorso all’uso della bicicletta e di altri mezzi di «mobilità dolce», con conseguente aumento della necessità di aree dedicate (piste ciclabili transitorie, corsie riservate, stalli) e alla diffusione di nuovi player e servizi dedicati alla sharing mobility, per rispondere ad una crescente esigenza di mobilità on demand all’insegna della flessibilità (di spazio e di tempo). Innovazione tecnologica e sostenibilità saranno i due principali driver che incideranno sulle scelte di policy legate al ripensamento al trasporto di persone e merci, allo sviluppo delle infrastrutture e alla pianificazione urbanistica.