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Dai dati Movimprese del terzo trimestre 2023 Trieste e Roma al primo posto in Italia per tasso di crescita trimestrale

25 Ottobre 2023 | Di |

Trieste è al primo posto in Italia a pari merito con Roma per tasso di crescita trimestrale: è questo un elemento importante che emerge dai dati forniti da Movimprese, l’analisi trimestrale nazionale realizzata da Unioncamere e InfoCamere, che attesta un bilancio anagrafico attivo tra luglio e settembre di 15.400 imprese.

Trieste, per tasso di crescita, è a pari merito con la Capitale attestandosi sullo 0,50%, seguita da Milano con lo 0,49% e Bolzano con lo 0,47%, e continua ad essere il capoluogo del Friuli Venezia Giulia con il maggior saldo positivo tra Iscrizioni e cessazioni d’impresa pari a +78, seguita da Pordenone con +65, Gorizia a +31 e Udine con +26 imprese. Per quanto riguarda i tassi di crescita trimestrali in ambito regionale Gorizia ha registrato lo 0,33%, Pordenone lo 0,26% e Udine lo 0,05%.

Particolare soddisfazione viene espressa dal presidente della Camera di commercio Venezia Giulia, Antonio Paoletti, a conferma della “bontà dell’azione sinergica delle Istituzioni e delle imprese realizzata in questi anni nei territori di Trieste e Gorizia, in piena sintonia con le linee di sviluppo della regione nel suo complesso”.

Nel terzo trimestre del 2023 il sistema imprenditoriale regionale ha mostrato discreti segni di vivacità con un numero di aperture (991) che ha di gran lunga superato le chiusure. Tale congiuntura positiva ha riguardato tutte le province e in particolare quella di Trieste.

Focalizzando l’attenzione alle imprese della sola Venezia Giulia spiccano in particolare i saldi positivi del settore delle Costruzioni (+40) e del Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (+15), in questo caso si tratta più specificamente soprattutto di Attività di servizi per edifici e paesaggio (+5) e di Attività di supporto per le funzioni d’ufficio (+6). Continua invece l’erosione del settore del commercio, in particolare il comparto al dettaglio a fronte di 19 iscrizioni presenta 32 cessazioni.

La presenza peraltro di un cospicuo numero di imprese non classificate, che andranno ad affluire ai rispettivi settori al momento della dichiarazione di inizio dell’attività, implica che i saldi qui pubblicati sono in qualche misura peggiori della realtà.

Si assiste in particolare a una ripresa delle ditte individuali (245 iscrizioni e 176 cessazioni) e si conferma il trend di crescita delle società di capitali (rispettivamente 67 e 18). In calo invece le società di persone.