Gli effetti positivi che possono derivare per le Pmi dal futuro “Codice della crisi e dell’insolvenza”
13 Marzo 2018 | Di Venezia Giulia Economica |
Ruolo centrale svolto dalle Camere di Commercio con l’Organismo di Composizione delle Crisi
di Giovanni Sansone
Presidente del Tribunale di Gorizia
Legge delega al Governo per la riforma organica delle discipline della crisi e dell’insolvenza (L. 19 ottobre 2017 n.155) parte dal presupposto che il tempestivo e rapido avvio del processo di risanamento dell’impresa in crisi può produrre effetti positivi non solo per i soggetti che vi sono coinvolti (creditori, dipendenti) ma anche per il sistema economico in generale. La tempestiva assunzione di idonee iniziative per superare la crisi può favorire, infatti, la continuità aziendale dell’impresa salvaguardando così i complessi produttivi e i posti di lavoro. In questo modo contribuisce ad evitare che venga dispersa ricchezza e s’impoverisca il sistema economico.
Allo scopo di incentivare l’emersione tempestiva della crisi ed agevolare lo svolgimento di trattative tra debitori e creditori è prevista l’introduzione – ed è questa la novità più rilevante – delle “procedure di allerta e di composizione assistita della crisi”. L’idea di fondo è quella di aiutare o, se necessario, forzare l’imprenditore a far emergere la crisi, ad intraprendere un processo “protetto” di risanamento responsabilizzando al contempo gli organi di controllo societario, del revisore contabile e delle società di revisione, nonché i creditori pubblici qualificati. Ruolo centrale è attribuito all’Organismo di Composizione della Crisi (Occ) istituito presso ciascuna Camera di Commercio con il compito principale di addivenire ad una soluzione della crisi concordata tra il debitore e i creditori entro un congruo termine. L’Organismo di composizione della crisi dovrà nominare per ogni procedura un collegio composto da almeno tre esperti, di cui uno designato dal presidente della sessione specializzata in materia di impresa, uno dalla Camera di Commercio e uno da associazioni di categoria.
Gli effetti positivi che l’Organismo di Composizione della Crisi può produrre sono facilmente intuibili: tempi rapidi, procedure snelle e informali, costi diretti e indiretti sensibilmente inferiori a quelli normalmente generati dalle procedure giudiziarie, confidenzialità della procedura. Non si può trascurare di considerare, tuttavia, che la realizzazione di questi effetti esige una scelta sapiente e appropriata degli esperti che andranno a comporre il Collegio chiamato ad occuparsi della composizione della crisi. Solo la presenza di professionisti dotati di elevata competenza e di riconosciuta credibilità potrà favorire il buon esito della procedura di composizione assistita della crisi. Cruciale sarà anche l’atteggiamento delle banche, la loro disponibilità a cooperare attivamente alla soluzione della crisi, ad assumere decisioni in tempi rapidi in linea con il termine di 6 mesi entro cui addivenire alla soluzione della crisi. A questo scopo sarà utile l’elaborazione di protocolli per regolamentare, anche sotto il profilo organizzativo, i “tavoli negoziali”.
Insomma un cambio di passo, un cambio di mentalità che la Camera di Commercio potrà contribuire a realizzare.