Rifatto il “look” a statue e facciata
25 Settembre 2018 | Di Venezia Giulia Economica |
La facciata del Palazzo della Borsa Vecchia ritorna a nuovo grazie a un intervento che ha interessato le statue, nonché gli intonaci. All’interno dell’atrio una bacheca in cui viene descritta la meridiana. Una riqualificazione architettonica che è anche attrattore turistico.
La facciata del Palazzo della Borsa Vecchia ridà luce a Piazza della Borsa. Quello che è da sempre il salotto buono cittadino, proprio perché la piazza era stata considerata per tutto il XIX secolo il centro economico della città. La piazza, che costituisce uno degli esempi più rilevanti del neoclassico a Trieste, per dei mesi ha dovuto rinunciare in parte alla bellezza della facciata camerale e delle sue statue lesionate e non più in sicurezza per il passaggio pubblico. L’intento camerale è stato quello di intervenire per risolvere i problemi delle statue, ma anche di riqualificare nel suo complesso la facciata per la valenza di carattere architettonico della stessa. Un intervento da circa 50 mila euro, rispettoso sia del contesto che dei singoli elementi dell’edificio storico, concordato con i tecnici della Soprintendenza, che ha apportato migliorie sia dal punto di vista statico-strutturale sia da quello dell’umidità di risalita.
Ma non ci siamo limitati all’esterno. I turisti, infatti, si soffermano spesso a immortalare sì il Palazzo, ma anche entrano nell’atrio per scoprire la Meridiana e i suoi segreti. Potremmo dire, a tutti gli effetti, che il palazzo di Trieste della Camera di Commercio Venezia Giulia è uno degli attrattori architettonici per i turisti che arrivano in città.
Molti sanno che sul pavimento dell’atrio della Camera di Commercio c’è un tracciato tecnologico che risale a quasi 200 anni fa: una Linea Meridiana. Pochi però conoscono il suo preciso significato e il vero scopo per cui venne costruita nel 1820. L’astronomo Paolo Zlobec dell’Osservatorio Astronomico di Trieste e l’ingegnere Paolo Alberi Auber, che ringrazio per la loro generosità, hanno studiato ogni risvolto tecnico e storico che riguarda questa interessantissima testimonianza del tempo passato. I risultati delle loro ricerche sono stati pubblicati. E sulla parete a sinistra, entrando nell’atrio, una cornice di grandi dimensioni riporta un dettagliato disegno ricostruttivo della Linea Meridiana; oltre a ciò c’è una breve spiegazione della tecnica di rilevamento della longitudine nella navigazione oceanica in uso all’epoca e anche una scheda storica che riporta l’ipotesi che nel progetto fosse coinvolto Gerolamo Bonaparte in una missione finalizzata a liberare il fratello Napoleone allora prigioniero a Sant’Elena. Un diagramma riporta la differenza della data di calendario rispetto quella segnata dallo strumento a causa del cedimento secolare edificio.
di Antonio Paoletti
Presidente della Cciaa Vg